Articolo aggiornato dopo la pubblicazione (vedi nota).
Uno dei mantra preferiti dai complottisti è:
“Non occorre essere degli esperti per accorgersi che alcuni aspetti fondamentali della versione ufficiale sono falsi!”.
In realtà la frase corretta dovrebbe essere:
“Soltanto chi non ci capisce un tubo può avere dubbi su alcuni aspetti fondamentali della versione ufficiale!”
ma lo “straordinario” pseudo ricercatore onnisciente, nonché zelante osservatore di turno (per intenderci, i vari Mazzucco, Marcianò, Chiesa, Blondet, Franceschetti, ecc. ecc.), sfrutta la diffusa incompetenza della gente per convincerla che ogni parere è “qualificato” a prescindere dalla competenza di chi lo esprime.
Anzi si spinge oltre: insinua l'idea che sono proprio gli esperti a sbagliare perché incapaci o, peggio, corrotti, sottintendendo così che anni di studio e di lavoro sul campo sono del tutto inutili e perfettamente sostituibili dal “buonsenso” (o meglio dalla propria particolare interpretazione del “buonsenso”).
Paradossalmente anche Wikipedia fa leva sullo stesso concetto: offre a chiunque la possibilità di scrivere su un’enciclopedia convincendolo che ognuno possa allegramente disquisire su tutto lo scibile umano con tale cognizione di causa da diventare automaticamente una fonte autorevole.
Come ha ampiamente documentato Perle Complottiste e come sta facendo Wiki Perle, su Wikipedia l’importante non è tanto scrivere una cosa giusta, quanto riuscire a coagulare un certo consenso, anche minimo, attorno a quello che si scrive.
Pesa di più, quindi, avere qualcuno che immediatamente venga a dar manforte in caso di contestazioni che non verificare se quanto è stato scritto sia effettivamente vero o errato.
Detto questo, c’è un argomento sul quale gran parte della popolazione italiana (soprattutto maschile) si reputa ferrata, anche se non vi è alcun ente o istituto che rilasci attestati ufficiali che lo certifichino. Come si può intuire dal titolo, parliamo del calcio, lo sport nazionale (più parlato che praticato ahinoi!) per antonomasia, immancabile bersaglio di errori e manipolazioni sulle pagine di Wikipedia Italia.
Analizzeremo gli abusi scoperti in diverse voci ma premettiamo fin d'ora che rivolgeremo la nostra attenzione esclusivamente ai casi in cui è stata imposta una versione non corretta attinente ad aspetti regolamentari o similari (e per questo incontrovertibili) ed eviteremo accuratamente di occuparci di altri argomenti che esprimono valutazioni soggettive o variabili statistiche.
Infatti abbiamo constatato che molte voci sono corredate da discussioni più tristemente assomiglianti a scontri verbali da “Bar Sport” piuttosto che a una seria e pacata raccolta di pareri fra autori di un’enciclopedia, lasciando spazio a ripetuti diverbi combattuti a colpi di moviola (autentico mostro mangiatutto delle discussioni italiche) e aggiornamenti in tempo reale di risultati e statistiche sui tornei in corso.
Tutto ciò premesso (e ribadendo che non esiste alcuna laurea o diploma ufficiale che riconosca la qualifica di "esperto di calcio") riteniamo di dover sottolineare che per scrivere di questo argomento è necessaria una certa perizia, giovandosi del fatto che il calcio è giocato in continuazione per cui qualsiasi dubbio è verificabile attraverso casi concreti.
Ovviamente, ciò non vale su Wikipedia Italia, dove vige (ma solo quando conviene) la regola della “ricerca del consenso”.
Un esempio illuminante ci viene fornito dalla voce del campionato italiano 2010/11 e più precisamente la sezione sui titoli per l’accesso delle squadre italiane alla corrente edizione delle coppe europee.
Le norme UEFA attualmente in vigore stabiliscono che l’Italia, al terzo posto nell’apposito ranking, abbia diritto di iscrivere:
a) in Champions League, le prime quattro squadre classificate in campionato;
b) in Europa League, la vincitrice della Coppa Italia assieme alla quinta e alla sesta del campionato.
Considerando però che la Coppa Italia è un torneo parallelo al campionato (cioè una competizione in cui gareggiano anche formazioni della Serie A), può capitare che sia vinta da una squadra che abbia già conseguito l'altro titolo sportivo (piazzamento in campionato) valido per partecipare alle coppe europee.
Ecco cosa scrive a questo proposito Wikipedia:
Come potete leggere nello shot qui sopra, tralasciando l’infelice espressione usata (sarebbe stato più preciso scrivere “… o chiaramente alla stessa Europa League via campionato…”), Wikipedia afferma che se la vincente della Coppa Italia si è classificata fra le prime sei in campionato (e quindi ha già diritto ad accedere a uno dei due tornei europei), in Europa League si qualificano l'altra finalista di Coppa Italia assieme alla quinta e alla sesta di Serie A (anche se fra queste ultime due, quindi, ci fosse la stessa vincitrice della coppa nazionale).
La settima di serie A, perciò, approderebbe in Europa League solo se entrambe le squadre che si sono contese in finale la Coppa Italia si sono piazzate tra le prime sei in campionato.
Il 16 maggio 2011 l'utente Biagiop apre un intervento nelle pagine di discussione proprio su questo, avvertendo che quanto scritto è sbagliato: solo se la vincente della Coppa Italia si è qualificata in Champions League essendosi piazzata tra i primi quattro posti del campionato di serie A (e non tra i primi sei), l'altra finalista accede in Europa League; se invece fosse giunta quinta o sesta, in Europa League si qualifica la settima di campionato e non la finalista (a meno che, ovviamente, non si stia parlando della stessa squadra).
Ma che fine ha fatto questa segnalazione che, anticipiamo fin da subito, è correttissima?
Giacché a tutt’oggi quanto sopra esposto ancora troneggia nella pagina di Wikipedia sulla serie A 2010/11, è scontata la risposta: la contestazione è stata rigettata ed è interessante vederne le motivazioni.
Lo stesso 16 maggio 2011, infatti, l'utente Mess (Mess-Age) risponde a Biagiop: ha provveduto a correggere e lo ringrazia per la precisazione.
Però, passano poco meno di sei ore e mezza, e Mess ci ripensa: dopo (lunga) riflessione, come precisa lui stesso, ha concluso che quanto afferma Biagiop sia errato.
A sostegno di ciò naturalmente porta solo... una sua valutazione: se fosse come sostiene Biagiop, cioè se chi vince la Coppa Italia arrivasse quinto o sesto, l’Italia avrebbe solo due squadre in Europa League.
Gli fa eco l'utente Salvo (Salvo da Palermo), che ribadisce, creando quindi il consenso: è giusto quanto afferma Mess, perché in Europa League vanno 3 squadre italiane.
Ma Biagiop, pur non avendo portato alcunché per comprovare la sua tesi (che, ripetiamo, tesi non è: è proprio la regola), aveva se non altro precisato quali fossero le tre squadre italiane qualificate all’Europa League nel caso in questione, e mai aveva detto quanto gli attribuiscono Mess e Salvo.
Da una parte Biagiop afferma che si qualificano quinta, sesta e settima di Serie A, dall’altra Mess e Salvo ribattono che se fosse come sostiene lui le squadre italiane in Europa League… sarebbero solo due (!!).
Biagiop torna alla carica: pur usando termini cortesi (ed evitando di rilevare come i due abbiano capito pere per mele), documenta la correttezza di quanto affermato con il link diretto al regolamento ufficiale della Europa League.
Purtroppo anche stavolta l’intervento del buon Biagiop è rispedito al mittente, di nuovo per considerazioni meramente personali di Mess, nonostante sia stata contrapposta l’unica fonte diretta e primaria sul punto.
L’UEFA prescrive che solo se la vincente di Coppa Italia si sia qualificata alla Champions League, è la finalista a giocare l’Europa League, ma in Wikipedia Italia prevalgono i dubbi di “etica sportiva” di Mess, che ritiene ingiusto privare la finalista dell’accesso in Europa se la vincente arriva quinta o sesta, e sui quali nulla ha da obiettare Salvo, che pare solo quasi timoroso che l’amato Palermo potesse rimanere fuori dall’Europa se… l’UEFA non avesse dato retta a Mess (!).
Qui sopra abbiamo scritto “prevalgono” a ben ragione, come spiegheremo. Mess si appiglia a una presunta “ambiguità” del regolamento ufficiale, non vedendo riportato “nero su bianco” il caso in discussione, e rammaricandosi che non si sia verificata quell’anno la “controprova inappellabile”.
In effetti, il regolamento descrive solo tre possibili ipotesi: la prima è la più semplice e di base, con vincitrice della Coppa Italia non piazzatesi fra le prime sei di campionato; la seconda vede solo la vincitrice fra le prime quattro, e la terza sia vincitrice sia finalista fra le prime quattro.
Mess si lamenta di non veder riportato esplicitamente il caso della vincitrice che arrivi quinta o sesta, e conseguentemente a questo ed ai suoi dubbi etico-sportivi decide di… mantenere invariata la versione presente nella voce, commettendo quindi un abuso e, contemporaneamente, dimostrando la sua totale imperizia.
Un abuso perché, anche volendo dare sostanza ai suoi dubbi (che non dovrebbe avere se non fosse l’imperito che dimostra di essere), Mess non riformula la voce limitandosi a riportare solo le tre ipotesi regolamentari, ma la lascia invariata avallando come “norma ufficiale” null’altro che le sue idee e i suoi ragionamenti, totalmente errati.
Infatti, qui si sta parlando dell’Europa League, un torneo gestito dall’UEFA e quindi aperto a tutti i club delle federazioni ad essa affiliate. Che sono, al momento, 53: e volete che in 53 stagioni nazionali (o meglio 52, giacché in Liechtenstein si gioca la sola coppa) non si sia mai verificata la “controprova inappellabile” che Mess rimpiange non esservi stata?
In altre parole: è credibile che non sia mai successo nell’Europa calcistica che una squadra abbia conseguito l’accesso in Europa League sia per il piazzamento in campionato che per aver vinto la coppa nazionale?
Evidentemente no!
Tanto per gradire, nella passata stagione si sono verificati ben sette casi in cui la vincitrice della coppa nazionale era anche utilmente piazzata in campionato per accedere all'Europa League, ma la finalista di coppa è rimasta a casa (al suo posto è andata la squadra classificata in campionato in posizione immediatamente successiva all'ultima utilmente piazzata) e ci fermiamo solo a quelli che non possono dare adito a dubbi:
a) fra chi aveva diritto a due squadre in Champions e tre in Europa League:
a1) in Grecia ha vinto la coppa l’AEK (3°) qualificatasi in Europa League con PAOK (4°) ed Olympiakos Volou (5°), mentre la finalista Atromitos è rimasta a casa;
a2) in Svizzera ha vinto la coppa il Sion (4°) qualificatosi in Europa League con Young Boys (3i) e Thun (5°), mentre la finalista Neuchatel è rimasta a casa;
b) fra chi aveva diritto ad una squadra in Champions e tre in Europa League:
b1) in Bosnia ed Erzegovina ha vinto la coppa lo Zeljeznicar (3°) qualificatosi in Europa League con Sarajevo (2°) e Siroki (4°), mentre la finalista Celik è rimasta a casa;
b2) in Bulgaria ha vinto la coppa il CSKA (3°) qualificatosi in Europa League con Levski (2°) e Lokomotiv Sofia (4°), mentre la finalista Slavia Sofia è rimasta a casa;
b3) in Macedonia ha vinto la coppa il Metalurg (2°) qualificatosi in Europa League con Metalurg (2°) e Rabotnicki (4°), mentre la finalista Teteks è rimasta a casa;
b4) in Polonia ha vinto la coppa il Legia (3°) qualificatosi in Europa League con Slask (2°) e Jagellonia (4°), mentre la finalista Lech è rimasta a casa;
b5) in Svezia ha vinto la coppa l’Helsingborg (2°) qualificatosi in Europa League con Orebro (3°) ed Elfsborg (4°), mentre la finalista Hammarby è rimasta a casa.
Per evitare troppe complicazioni, abbiamo omesso gli esempi di Azerbaigian e Scozia.
Chiaramente andando più in là nel tempo si trovano numerosi esempi di questo tipo, ma non vogliamo che ci crediate sulla parola, per cui consigliamo di verificare di persona (almeno dalla stagione europea 2000/01, giacché prima le regole erano diverse).
Altrettanto chiaramente, tali esempi non si potranno mai trovare se si fa riferimento solamente al campionato italiano o ci si basa sulle proprie idee personali su come “dovrebbero” essere le iscrizioni alle coppe europee.
Tale corbelleria, fra l'altro, è riportata anche per la Serie A 2009/10 e quella 2008/09: anzi, nel primo caso, nelle pagine di discussione, si può verificare come Mess non sia intervenuto casualmente sul punto per la Serie A 2010/11 ma si sia già posto nel passato come “garante di Wikipedia” della sua esatta stesura. Senza, come dimostrato, avere la più pallida idea di come funzionino le norme vigenti, e, anzi, preferendo far prevalere la propria visione contro ogni evidenza.
Concludendo, in Wikipedia Italia l’accesso all’Europa League per le formazioni di calcio italiane non tiene conto del regolamento ufficiale dell’UEFA ma... di quanto ha stabilito essere “equo” Mess (Mess-Age), a dispetto di regole e “realtà giocata”.
Nota
Dopo la pubblicazione dell'articolo, l'utente Mess ci ha comunicato di aver rettificato la voce nel punto relativo alla partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee 2011/12.
Effettivamente il punto da noi segnalato è stato prontamente modificato e adesso appare con il testo:
Il pass per l'Europa League sarà garantito da 5º e 6º posto, mentre la terza squadra sarà la vincitrice della Coppa Italia; qualora quest'ultima fosse già ammessa alla Champions League, il posto verrà occupato dall'altra finalista, ma se la vincitrice di Coppa Italia ottiene l'accesso in Europa League per via del piazzamento conseguito in campionato, oppure entrambe le finaliste accedono alla Champions League, allora verrà qualificata la squadra giunta al 7º posto in Serie A.[2]
La versione attuale, per i casi riportati, è ora corretta, anche se a voler essere particolarmente pignoli, potremmo notare che è rimasto scoperto quello della finalista che sia giunta al 5° o 6° posto in serie A.
A voler semplificare, diciamo che l'Italia, grazie al suo 3° posto nell'apposito ranking UEFA, aveva diritto di iscrivere 7 squadre alle coppe europee 2011/12, e per la precisione:
- in Champions League, le prime 4 di serie A;
- in Europa League, la 5ª e la 6ª di serie A unitamente alla vincitrice della Coppa Italia; se quest'ultima fosse fra le prime 4 di serie A, era sostituita dalla finalista. Tuttavia, se: a) la vincitrice della Coppa Italia era anche la 5ª o la 6ª di serie A; oppure b) la vincitrice era fra le prime 4 e la finalista fra le prime 6 di serie A; in Europa League partecipavano la 5ª, la 6ª e la 7ª di serie A.
Quanto sopra vale solo per i titoli sportivi acquisiti in campo nazionale, cioè non sono compresi i casi in cui Champions e/o Europa League fossero state vinte da club italiani che non avessero però conseguito un piazzamento nelle competizioni nazionali tali da iscriverli alla coppa europea detenuta. Giusto per farvi venire altri mal di testa, pensate al caso ipotetico di una squadra italiana che fosse giunta 5ª in serie A ma avesse vinto sia Champions League che Coppa Italia (e qui battendo in finale chi s'è aggiudicato lo scudetto), e cercate di capire quante e quali italiane avrebbero preso parte alle coppe quest'anno.
In realtà è quasi impossibile ricoprire preventivamente tutti i casi ipoteticamente possibili: pensiamo solo a quei club che abbiano conseguito il titolo sportivo ma a cui non sia stata rilasciata la licenza UEFA e le conseguenti variazioni nelle partecipanti alle coppe europee. L'importante è che i casi descritti siano corretti per... regolamento e realtà giocata di fatto e che non ci si affidi, normandole, alle proprie considerazioni personali.
Per tale motivo e per il futuro, rinnoviamo a Mess i suggerimenti contenuti nel nostro pezzo: il calcio conosce una tale vastità agonistica che qualora sorgessero dei legittimi dubbi sulla partecipazione ai tornei, questi possono essere spazzati via osservando un consistente numero di esempi reali.
Anzi, ne aggiungiamo pure un altro: mai fidarsi di quanto riportato dai giornalisti sportivi, assai deficitari su questo campo. Ricordiamo ancora un noto commentatore a livello nazionale convinto anni fa che se entrambe le finaliste di Coppa Italia fossero state iscritte in Champions League, l'Italia avrebbe partecipato alla (allora) Coppa UEFA con una squadra in meno. Senza contare che a volte abbiamo il fondato sospetto che gli stessi giornalisti usino... proprio Wikipedia come loro unica fonte.
Cogliamo l'occasione per chiarire un altro aspetto della vicenda: la reazione di Mess e la pronta correzione dell'errore dimostrano che aveva sbagliato per mera imperizia e non in malafede. Se tutti i wikipediani si comportassero nello stesso modo, quasi certamente Wikipedia Italia non sarebbe degenerata al livello odierno.
Il Perlone 2015 assegnato a Beppe Grillo
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*Beppe Grillo*, ex (?) comico e leader del Movimento 5 Stelle si è
aggiudicato il Premio Perlone 2015, bissando la vittoria già ottenuta nell'edizione
2...
9 anni fa