martedì 11 giugno 2013

Il cattivo maestro: Sergio BlackCat

“Il ragazzo è dotato ma non si applica!” è una delle frasi più trite che circolano nei colloqui insegnanti-genitori, volta a definire quegli studenti che non ottengono voti adeguati alle (presunte) qualità per mancanza d’impegno nello studio. Per la nostra Wikiperla potremmo tranquillamente... invertirla, poiché ci riferiamo a un maestro, o meglio a un cattivo maestro, tale perché “si applica ma non è dotato!”.

Andiamo con ordine. Come di consueto, nel mondo di WikiItalia le nostre segnalazioni provocano  reazioni di varia natura. Spesso, anche se ultimamente sempre più “sotto traccia”, portano a modifiche migliorative delle voci; ancora più spesso, generano piccate repliche in cui veniamo accusati di aver colpito a torto e/o gratuitamente “il progetto”. Di queste ultime, però, non possiamo evitare di notare la pretestuosità delle argomentazioni.
Infatti: quando evidenziamo le pecche dei contenuti, siamo invitati a correggere direttamente le voci e a puntare l’attenzione sulle manchevolezze degli utenti; quando mostriamo le magagne degli utenti, siamo tacciati di sollevare un polverone inutile e invitati a preoccuparci di mostrare le mancanze dei contenuti!

Assolutamente non pretestuosa, invece, è stata la replica, avanzata con gli abituali toni cortesi, di Cpaolo1976 al pezzo in cui mettevamo in luce l’incerta conoscenza di alcuni utenti del regolamento della Champions League sul particolare punto dell’iscrizione del detentore; non condividendone alcune parti, avrebbe meritato un nostro approfondimento di risposta, ma l’apporto di Sergio Blackcat sullo stesso argomento, particolarmente appetitoso ai fini del nostro blog, ha finito per sovvertire la scaletta delle nostre priorità.

Sergio è intervenuto in modo pesante e incisivo nella pagina di discussione, richiamando all’ordine i contributori interessati.  Come un vero e proprio maestro dei tempi andati, ha prima bacchettato gli scolaretti per la brutta figura rimediata a un’ispezione del preside, e poi ha spiegato il modo corretto di rispondere. In particolare, ha ricordato il principio basilare (e perfettamente condivisibile) per cui Wiki non deve mai diventare fonte di sé stessa, ribadendo che in ogni caso, quando le uniche fonti ufficiali sono facilmente reperibili, è inammissibile non conoscerle e, conseguentemente, scrivere errori.

Quindi, da ammirevole insegnante, oltre a dettare le linee guida, le ha seguite lui stesso direttamente, spiegando per filo e per segno tutti i casi riguardanti la partecipazione del detentore della Champions League alla successiva edizione, con un’esposizione circostanziata e molto chiara, corredata di semplici esempi chiarificatori, testimoniando così una grande applicazione non sorretta però, come anticipato, da una valida preparazione.
Sergio Blackcat avrebbe fatto molto meglio a leggere e capire per primo quel regolamento che ha messo a disposizione degli utenti, tanto più quando lo scopo prefissato era impartire lezioni a quei wikipediani beccati "a non aver studiato" e quindi sfottuti dai piccerelle. E non gli avrebbe fatto neppure male avere una conoscenza pregressa della materia, che da questo contributo pare essere largamente assente.


Come facilmente intuibile, Sergio Blackcat ha sfornato una spiegazione ineccepibile ed encomiabile sul piano formale, sulla quale ha lavorato parecchio, ma claudicante in più punti sul piano sostanziale, ovvero sui contenuti, come ora provvediamo a evidenziare.


Premettiamo che per semplicità Sergio ha lasciato sottinteso, forse per non appesantire il suo intervento, che la federazione del detentore della Champions League:
  • è diversa da quella a cui appartiene il detentore dell’Europa League;
  • non è fra quelle che fanno valere anche la vittoria nella coppa di lega quale titolo sportivo per iscriversi all’Europa League.
Purtroppo, al di là di queste semplificazioni, perfettamente comprensibili in quanto i casi così tralasciati non inficiano sostanzialmente la spiegazione, Sergio nella sua analisi dimentica del tutto la posizione del vincitore di coppa nazionale. Omissione inspiegabile e che genera pastrocchi.

Infatti Sergio Blackcat inciampa già sulla seconda delle tre ipotesi in cui può cadere il detentore della Champions League (iscrivibile via tornei nazionali all’Europa League), articolata in due sottocasi; il primo è così esposto (sottolineatura nostra, poi spiegheremo il motivo):

se proviene da federazione che iscrive quattro squadre alla alla CL, la quarta classificata viene trasferita al turno di qualificazione più avanzato possibile di EL e il suo posto viene preso dalla squadra detentrice della CL. Il numero di squadre sia in CL che in EL, per tale federazione, non cambia (esempio pratico: tre squadre in EL, la squadra campione si classifica tra il quinto e il settimo posto; prende il posto della quarta e vanno sempre quattro in CL e tre in EL);

Puntualizziamo che, per l'omissione citata, l’esempio proposto è valido solo se:
  • la vincente della coppa nazionale è giunta dal quinto al settimo posto in campionato;
  • oppure è giunta dal primo al quarto posto e la finalista dal primo al settimo.
Al di là di questo, la fine della quarta classificata descritta da Sergio è diversa da quella stabilita dal regolamento, che nella sua edizione in inglese, l’unica a fare testo, prevede come:

“the lowest-ranked club of the association’s UEFA Champions League representatives is automatically transferred to the UEFA Europa League (into the latest possible round where there is a vacancy)”.

La quarta (ossia la squadra con la peggior classifica fra le rappresentanti in Champions League) finisce pertanto non nel “turno di qualificazione più avanzato possibile” di Europa League, come scritto da Sergio Blackcat, bensì nel turno più avanzato possibile (il primo dove si trovi un posto vacante).
E dire che proprio per l’edizione in esame si è verificato quel caso concreto che in WikiItalia, come largamente da noi appurato, sopperisce all’integrale lettura e/o conoscenza dei regolamenti:
  • nella Premier League 2011/12, il Tottenham giunge quarto e il Chelsea, vincitore della FA Cup e della Champions League, sesto;
  • per i tornei nazionali, quindi, nel 2012/13 il Tottenham doveva partecipare alla Champions League ed il Chelsea all’Europa League;
  • tuttavia da detentore della Champions, il Chelsea partecipa di diritto a questa e, non potendo alcuna federazione avervi più di 4 rappresentanti, il Tottenham “scivola” in Europa League, da cui parte dalla fase a gironi, essendo lì il primo posto vacante presente in tabellone (fra l’altro, lasciato libero dallo stesso Chelsea).
Oltretutto l’errore di Sergio è ancora più grave ricordando che la struttura dell’Europa League prevede gli spareggi (play off) fra i gironi e i tre turni di qualificazione.

Anche nel secondo sottocaso Sergio si abbandona ad un’esposizione alquanto originale (grassetto nostro, anche qui più avanti spiegheremo il motivo):

se proviene da federazione che iscrive meno di quattro squadre, ha diritto a partecipare alla CL per la stagione successiva in aggiunta alla o alle squadre già classificatesi. In tal caso il numero complessivo delle squadre classificatesi per entrambe le Coppe non cambia (esempio pratico: due in CL e due in EL, la squadra campione si classifica terza o quarta: va in CL invece che in EL; in EL va solo l'altra qualificata; una in CL e una in EL: la squadra si classifica seconda, va in CL e nessuna va in EL);

Qui, contrariamente al primo sottocaso, la norma è riportata correttamente, mentre sono i due esempi a lasciare perplessi. Non tanto per l’applicazione attuata della norma e non solo per la reiterata omissione della vincitrice di coppa nazionale, quanto per le situazioni “di partenza”, scelte evidentemente senza conoscere la formula delle coppe europee. Infatti, all’Europa League ogni federazione può iscrivere, in base al celeberrimo ranking UEFA, dalle due alle quattro squadre; a parziale eccezione, l’unica federazione con una sola rappresentante è il Liechtenstein, che, organizzando esclusivamente la coppa nazionale, non partecipa alla Champions League. Il motivo è chiarissimo: in Europa League ci deve essere per ogni federazione almeno una rappresentante via campionato che si aggiunge alla vincitrice di coppa nazionale, per cui il secondo esempio di Sergio è completamente slegato dalla realtà. Come lo è il primo per ben due ragioni:
  • le federazioni che iscrivono 2 squadre in Champions League, ne iscrivono o 3 o 4 in Europa League, e mai 2;
  • le federazioni che iscrivono 2 squadre in Europa League, ne iscrivono solo 1 in Champions League, e mai 2.
Proseguendo nella descrizione, Sergio si dilunga nell’analisi della terza ipotesi (il detentore che non potrebbe partecipare né alla Champions League né all’Europa League via tornei nazionali), sempre suddivisa in due sotto casi, a seconda che la federazione iscriva in Champions 4 squadre o meno. Nel primo sotto caso, il regolamento prevede quanto segue:

“If the titleholder comes from an association entitled to four places in the UEFA Champions League and does not qualify for the UEFA Champions League or UEFA Europa League through its domestic competitions, the lowest-ranked club of the association’s UEFA Champions League representatives is automatically transferred to the UEFA Europa League (into the latest possible round where there is a vacancy). In this case, the association of the titleholder is entitled to one additional place in the UEFA Europa League.”

In estrema sintesi, la quarta classificata è spostata in Europa League per far posto al detentore di (e in) Champions League; così facendo la federazione interessata iscrive in Europa League una squadra in più rispetto a quelle di cui ha diritto per il ranking UEFA. E tale squadra supplementare è, ovviamente, la quarta classificata.
Sergio interpreta però la norma in modo fin troppo personale (sottolineatura sempre nostra):

se proviene da federazione che iscrive quattro squadre alla CL, la quarta classificata viene trasferita al turno di qualificazione più avanzato possibile di EL. In questo caso, la federazione ha diritto a iscrivere un'ulteriore squadra in EL (esempio pratico: tre squadre in EL, la squadra campione si classifica tra il quinto e il settimo posto; prende il posto della quarta e in EL vanno la quarta, le altre due classificate e viene ripescata l'ottava, quindi vanno quattro in CL e quattro in EL);

Tralasciamo il fatto che Sergio continui a credere che la quarta “trasferita” in Europa League debba lì partire dal miglior turno di qualificazione – abbiamo già svelato trattarsi invece di un qualsiasi turno (dai gironi in giù) – e che pertanto non si trattava di una semplice svista. Come anticipato, puntiamo l’attenzione sull’esempio, la cui conclusione è corretta: la federazione interessata, per l’appunto, si trova ad avere non più 7 squadre nelle coppe (4 in Champions League e 3 in Europa League) ma 8, una in più e proprio nell’Europa League. Ma solo la conclusione è corretta. Infatti, già la premessa è sbagliata: se il detentore fosse giunto quinto o sesto, si sarebbe qualificato per l'Europa League. Inoltre per Sergio la federazione finisce per avere 4 squadre in Europa League non per il “trasferimento” nella competizione “minore” della quarta classificata, bensì iscrivendovi… l’ottava classificata! Il motivo per cui Sergio s'inventa il ripescaggio è evidente: avendo sbagliato la premessa, si sarebbe trovato con sole 3 squadre in Europa League; invece di riflettere sul perché i conti non tornano... meglio aggiustarli in qualche maniera. Tanto, in WikiItalia, chi volete che controlli?
Il secondo sotto caso della terza ipotesi è così codificato dal regolamento:

“If the titleholder comes from an association entitled to fewer than four places in the UEFA Champions League and does not qualify for the UEFA Champions League or UEFA Europa League through its domestic competitions, it is entitled to play in the UEFA Champions League in addition to the association’s other UEFA Champions League representative(s). In this case, the association of the titleholder is entitled to one additional place in the UEFA Champions League.”.

In estrema sintesi, la federazione interessata, che dovrebbe iscrivere non più di 3 squadre in Champions e dalle 2 alle 4 in Europa League, si trova ad avere una squadra in più nella prima competizione, cioè il detentore di Champions che affianca l’altra o le altre rappresentanti connazionali lì presenti per il piazzamento ottenuto in campionato.
Qui Sergio dimostra in modo inequivocabile di avere le idee completamente confuse, come si può comprendere dalla lettura della sua sintesi - con tanto di esempio (ancora grassetto nostro)!

se proviene da federazione che iscrive meno di quattro squadre, ha diritto a partecipare alla CL per la stagione successiva in aggiunta alla o alle squadre già classificatesi. In questo caso, la federazione ha diritto a iscrivere un’ulteriore squadra in EL (esempio pratico: una in CL e una in EL: la squadra si classifica seconda, va in CL e viene ripescata la terza, quindi due in CL e una in EL).

Facciamo realmente fatica a scegliere da dove cominciare a pescare in questa serie da primato di svarioni. Possiamo partire facendo notare come Sergio usi l'esempio del detentore di Champions League vicecampione nazionale di una federazione con 1 squadra in entrambe le coppe europee (inesistente nella realtà, come già segnalato) ... già usato in precedenza per tutt'altra ipotesi (evidenziati entrambi in grassetto)! Quindi per Sergio questo particolare detentore sarebbe iscrivibile all'Europa League e contemporaneamente fuori dalle coppe continentali, e la federazione di appartenenza rimarrebbe in Europa League senza rappresentanti e contemporaneamente con una sola, la - altrettanto inesistente - ripescata terza classificata. Ripescata, fra l'altro, in Europa League quando il regolamento stabilisce che, semmai, si ha una squadra in più in Champions (naturalmente si tratta del detentore).

Applicare lo stesso identico esempio in due ipotesi diverse è quasi un "marchio di fabbrica" di Sergio; potete tranquillamente verificare come anche le parti da noi sottolineate in altri suoi due precedenti esempi siano identiche, pur trattando due casi diversi: nel primo, il detentore di Champions è iscrivibile all'Europa League essendo giunto dal quinto al settimo posto in campionato, piazzamento che, pure qui, risulta subito dopo nel secondo insufficiente all'iscrizione alla stessa Europa League. E la federazione interessata avrebbe dapprima tre squadre in Europa League e, subito dopo, quattro, aggiungendovi l'ottava di campionato!

Come se tutto questo non bastasse, più sopra avevamo anticipato che Sergio dimostra carenze anche nel "pregresso", come si evince dalla chiosa conclusiva:

Quindi, in nessun caso una federazione può avere cinque squadre in CL né in alcun caso la squadra vincitrice si qualifica a detrimento dei posti cui un'altra federazione (a parte quella di appartenenza) abbia diritto. La Coppa del 2005-06 fu un'eccezione perché la questione non era normata e non era stato previsto che una squadra vincesse la CL ma non vi entrasse tramite il campionato (come succedeva invece ai tempi della vecchia Coppa dei Campioni, in cui la squadra campione era automaticamente qualificata all'edizione successiva, qualora non fosse già di suo campione nazionale

Sicuro, Sergio? Leggiamo, pescando un po' a caso, quanto scritto nel regolamento del 2003/04 (ricordando che all'epoca c'era ancora la Coppa UEFA e non l'Europa League):

At the request of the national association concerned, the UEFA Champions League title-holders may be entered for this competition, as an additional representative of that association, if they have not qualified for the UEFA Champions League via the top domestic league championship. If, in such a case, the title-holders come from an association entitled to enter four teams for the UEFA Champions League, the fourth-placed club in the top domestic league championship has to be entered for the UEFA Cup.

[A richiesta della federazione nazionale interessata, il detentore della UEFA Champions League può essere iscritto a questa competizione, come rappresentante aggiuntiva di detta federazione, se non si è qualificato alla UEFA Champions League via massimo campionato nazionale. Se, in tal caso, il detentore proviene da una federazione che ha titolo per iscirivere quattro squadre alla UEFA Champions League, il club quarto classificato nel massimo campionato nazionale deve essere iscritto alla Coppa UEFA].

Le cose, quindi, erano parecchio diverse rispetto a quanto pretende d'insegnare Sergio. Il caso del detentore non iscrivibile via campionato alla Champions League era tutt'altro che non normato, anzi era espressamente previsto e codificato, riprendendo, a volerla dire tutta, quanto vigente nella "vecchia" Coppa dei Campioni: (se si escludono le prime edizioni): l'unico titolo per accedervi era il piazzamento in campionato; se il detentore non l'aveva acquisito (che con la Coppa dei Campioni significava essere anche campione nazionale), doveva muoversi la federazione a chiederne l'iscrizione. Cosa che avveniva puntualmente, anche perché, al peggio, fino al 1999/2000 a "rimetterci" sarebbe stato un club straniero costretto, eventualmente, a giocare un turno in più. Solo dal 1999/2000 e solo per le 3 federazioni che hanno diritto a 4 posti in Champions League, tale richiesta è a scapito della connazionale quarta classificata: per il 2005/06 l'Inghilterra, contrariamente a quanto fece la Spagna per il 2000/01, non presentò tale richiesta privando così il Liverpool della possibilità di difendere il titolo continentale. Lo scalpore provocato portò l'UEFA ad ammettere comunque i Reds a partecipare in via straordinaria ed a modificare il regolamento nel 2006/07 nel senso attuale.

La cosa più divertente è che Sergio ha messo mano alla tastiera proprio per redarguire gli utenti colti da WikiPerle a dare ampio sfoggio della propria imperizia sull’iscrizione del detentore della Champions League, intitolando il suo intervento "Facciamo chiarezza sulla faccenda-qualificazione" e precisando pure “E scriviamo le cose esatte, per piacere, ca sennò ’e piccerelle ce sfotten’”. Vi lasciamo immaginare alla luce della sua zoppicante lezioncina quanto i “piccerelle” stiano ora sghignazzando.

L'amara conclusione è che da cotanti maestri non vi è poi da stupirsi del livello sempre più imbarazzante di allievi e voci: l'intervento di Sergio è presente da tre mesi e nessuno finora ha mosso la benché minima replica ai numerosi ed evidenti errori commessi.

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