venerdì 21 giugno 2013

La CIA, Pont-Saint-Esprit e i cereali

Chi, leggendo il titolo, si era già immaginato il coinvolgimento della CIA nella distribuzione delle merendine ai cereali nei supermercati francesi resterà certamente deluso.

Come sappiamo, pagine di Wikipedia italiana particolarmente scottanti, come quelle dedicate all'11 settembre 2001, sono state ripulite dalle tante corbellerie cospirazioniste dopo le segnalazioni di Perle Complottiste. Ma sfogliare pagine appena appena meno frequentate riserva sempre molte sorprese che stanno fra il divertente e l'inquietante. Come definire diversamente la pletora di presunti complottoni che dipingono i servizi segreti statunitensi e/o israeliani immancabilmente implicati nei più disparati eventi di cronaca, secondo l'italica versione della nota enciclopedia online?

Ne è un gustoso esempio la pagina dedicata a Pont-Saint-Esprit, un paesino della Linguadoca altrimenti noto solo per aver dato i natali a un avo di Jacqueline Kennedy Bouvier. Il villaggio assurse agli onori della cronaca 60 anni fa quando, ci informa Wikipedia (grassetto nostro):

Nel 1951, nella città si verificò un'ondata di follia collettiva che portò alla morte di 5 persone e all'internamento di diverse centinaia. Il caso, noto alle cronache come il "mistero del pane maledetto" fu studiato dall'investigatore Hank P. Albarelli Jr, il quale, al termine di ricerche accurate, accusò dell'accaduto la CIA in un contesto di esperimenti di armi psicologiche, pubblicando un libro nel 2009 sulle vicende.

Nessun dubbio, insomma: i soliti Men In Black hanno colpito ancora una volta.
Perbacco!
E se lo sostiene Hank P.Albarelli Jr, con le sue "ricerche accurate" (come no, accuratissime!), Wikipedia lo conferma di conseguenza.

Sarà davvero così?
Già l'approfondimento dedicato alla vicenda ci lascia con qualche dubbio in più:

Per avvelenamento di massa nella città francese di Pont-Saint-Esprit si intende un episodio verificatosi il 15 agosto1951 e rimasto insoluto che portò un'ondata di isteria collettiva

Dunque, l'episodio resta senza spiegazioni, nell'incipit, mentre il paragrafo dedicato alle "Possibili cause" ci ricorda gli studi scientifici che ipotizzano una contaminazione del grano con mercurio, una intossicazione da segale cornuta (ergotismo) o la presenza di micotossine nel pane.

Ma allora, che fine ha fatto la storiella dei Men in Black? Sparita?
Eh no... non proprio.

In ossequio all'adorato NPOV (punto di vista neutrale), con uno spazio molto più ampio di quello dedicato a tutte le possibili spiegazioni scientifiche messe insieme, ecco arrivare puntuale il paragrafo dedicato al complottone.
Così Wikipedia, notoriamente allergica alle "ricerche accurate", torna ad avallare la tesi di Albarelli, che qui viene spiegata con più dettagli e con i toni tipici delle teorie cospirazioniste:

Il misterioso fenomeno di "isteria collettiva" è stato studiato dal giornalista statunitense Hank P. Albarelli Jr, che afferma di aver consultato documenti ufficiali governativi sugli esperimenti di controllo mentale condotti dalla CIA durante la Guerra Fredda.

Secondo la ricostruzione di Albarelli, pubblicata nel suo libro A Terrible Mistake (2009), l'avvelenamento sarebbe il risultato di una operazione segreta della CIA, nota come MK ULTRA, che si proponeva di saggiare il potenziale uso dell'LSD come arma segreta. La CIA avrebbe contaminato il pane di Pont-Saint-Esprit con l'LSD, ovvero lo avrebbe irrorato per aerosol sul paese.

La tesi ufficiale accreditata, e cioè che l'incidente fosse stato prodotto dalla muffa della segale cornuta che avrebbe avvelenato il pane, si basava sui dati di un gruppo di esperti inviati sulla scena dalla vicina Sandoz Chemical Company di Basilea, che secondo quanto detto da Albarelli all'epoca conduceva ricerche per conto della CIA. Del gruppo avrebbe fatto parte il Dr. Albert Hofmann, lo scienziato svizzero noto come il "padre" dell'LSD.

C'è dentro di tutto: la CIA, le cattive multinazionali farmaceutiche, le irrorazioni aeree, le "tesi ufficiali", il "padre dell'LSD".
Anche stavolta Wikipedia italiana è riuscita a cucinare un bel polpettone in salsa cospirazionista!

La tesi apparirà subito per quel che è al lettore attento: le solite chiacchiere da bar scaturite da un'informazione vera (l'esistenza del Progetto MKUltra e gli studi della CIA sugli allucinogeni) mescolata con un evento inventato di sana pianta, la presunta "irrorazione aerea" (vi ricorda qualcosa...?) di LSD sul villaggio francese.
Fortuna che Albarelli non ha ipotizzato il Golosastro che contamina le Girelle!

E giacché siamo su Wikipedia non manca il tocco macabro: secondo Albarelli la morte di Frank Olson, un biochimico impiegato della CIA suidicatosi due anni dopo i fatti di Pont Saint Esprit è, com'è scontato, da ricondurre direttamente al suo coinvolgimento nell'evento.

Persino la grafica viene utilizzata per avallare le tesi cospirazioniste, con l'allegata illustrazione di un "Documento della CIA del 1953 che dimostra l'esistenza di progetti che prevedevano l'utilizzo di LSD", come se l'interesse della CIA per gli effetti di questa droga (interesse noto e perfino scontato per un'agenzia di spionaggio) dimostrasse automaticamente il coinvolgimento dell'agenzia negli eventi di Pont-Saint-Esprit.

Dobbiamo concedere a Wiki Italia di aver fornito ai suoi lettori anche un piccolo accenno alla reazione degli studiosi alle ipotesi di Albarelli, quando si riporta parte delle controanalisi di Steven Kaplan, uno storico americano, autore di "Le Pain Maudit" (2008):

Steven Kaplan ha bollato le tesi di Albarelli come cospirazionsite, criticando le affermazioni del giornalista dichiarandole inconsistenti per quanto riguarda i tempi discordanti e le manifestazioni cliniche dell'avvelenamento. Secondo Kaplan l'interessamento della CIA nell'incidente non era né una sorpresa né un segreto, e il progetto MKULTRA avrebbe avuto ben poco interesse nel condurre un esperimento senza alcun controllo

Però i toni sono un tantinello diversi da quelli usati nella voce corrispondente in francese (che dovrebbe essere anche più direttamente interessata al caso), ben più perentori:

Mais là encore, rien n'a pu être prouvé et les spécialistes sont en désaccord.

Tradotto:

Ma, ancora una volta, non è stato provato nulla e gli esperti non sono d'accordo [con la tesi, N.d.T.]

In realtà Kaplan dice molto di più, come ricorda anche France24: né i sintomi sono del tutto compatibili con quelli del LSD, né la droga sintetica avrebbe potuto resistere alle temperature della cottura del pane. Del tutto assurda, poi, è l'ipotesi di spargere via aerosol una sostanza pericolosa come l'LSD, con tecnologie nemmeno disponibili all'epoca. Del resto non avrebbe avuto alcun senso condurre un esperimento di quel tipo assolutamente fuori da qualsiasi controllo:

I have numerous objections to this paltry evidence against the CIA. First of all, it’s clinically incoherent: LSD takes effects in just a few hours, whereas the inhabitants showed symptoms only after 36 hours or more. Furthermore, LSD does not cause the digestive ailments or the vegetative effects described by the townspeople…

It is absurd, this idea of transmitting a very toxic drug by putting it in bread. As for pulverising it [for ingestion through the air], that technology was not even possible at that time. Most compellingly, why would they choose the town of Pont-Saint-Esprit to conduct these tests? It was half-destroyed by the US Army during fighting with the Germans in the Second World War. It makes no sense.

Tradotto:

Ho numerose obiezioni a questa insignificante prova contro la CIA. Prima di tutto, è clinicamente illogica: l'LSD fa effetto in poche ore, mentre gli abitanti mostrarono una sintomatologia solo dopo 36 ore o più. Per di più, l'LSD non provoca disturbi digestivi o gli effetti [neuro]vegetativi descritti dai cittadini...

E' assurda quest'idea di trasmettere una droga altamente tossica nel pane. Così come di polverizzarla [per farle ingerire con la respirazione], tecnologia addirittura non disponibile all'epoca. Ancor più convincente, perché mai avrebbero dovuto scegliere la città di Pont-Saint-Esprit per condurre questi esperimenti? La città fu semidistrutta dall'esercito americano durante i combattimenti con i tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Non ha alcun senso.

E' istruttiva anche la testimonianza del biochimico Derek Lowe che si è interessato alla tesi del complotto della CIA e della Sandoz, ridacchiando allegramente.
Di fronte all'affermazione di Albarelli che sostiene esplicitamente che:

One note transcribes a conversation between a CIA agent and a Sandoz official who mentions the "secret of Pont-Saint-Esprit" and explains that it was not "at all" caused by mould but by diethylamide, the D in LSD.

Tradotto:

Un promemoria riporta la conversazione fra un agente della CIA e un funzionario della Sandoz che menziona il "segrato di Pont-Saint-Esprit" e spiega che non fu per nulla causato dalla muffa ma dal dietilamide, la "D" in LSD.

Lowe non usa mezzi termini:

Laughter may now commence. For the non-chemists in the audience, diethylamide isn't a separate compound; it's the name of a chemical group. And LSD isn't some sort of three-component mixture, it's the diethylamide derivative of the parent compound, lysergic acid. (I'd like to hear this guy explain to me what the "S" stands for).
In short, neither the author of this new book, nor the people at the Telegraph, nor the supposed scientific "source" of this quote, know anything about chemistry. This is like saying that the secret of TNT is a compound called "Tri". Nonsense.

Tradotto:

Si può dare inizio alle risate. Per i non chimici fra il pubblico, dietilamide non è un composto separato; è il nome di un "gruppo chimico". E l'LSD non è una sorta di miscela di tre componenti, è il derivato dietilamidico del composto padre, l'acido lisergico. (Mi piacerebbe sentire questo tizio spiegare per cosa starebbe la "S").
In breve, né l'autore del libro, né la gente al Telegraph [la frase era tratta dall'intervista di Albarelli al Telegraph, N.d.T], né la presunta "fonte" di questa affermazione, capiscono nulla di chimica. Questo è come dire che il segreto del TNT è un composto chiamato "Tri". Una vera sciocchezza.

Alle scemenze complottiste mette poi la parola fine James Redford:

The mass-poisoning whose symptoms began circa August 16, 1951 in Pont-Saint-Esprit, France most definitely wasn't caused by LSD, let alone anything that was sprayed through the air.

The poisoning was traced back to bread made by local baker Roch Briand. It didn't affect people in the area generally, but only those who had eaten the contaminated bread. So Hank P. Albarelli, Jr.'s claim that the poisoning was due to "a covert LSD aerosol experiment directed by the US Army's top-secret Special Operations Division at Fort Detrick, Maryland" can be definitely ruled out.

Further, the symptoms of poisoning were incompatible with those of LSD's effects. Symptoms began 6 to 48 hours after eating the contaminated bread. Whereas if it had been LSD, effects would have started to occur at about an hour for normal doses and sooner for massive doses (and sooner still for insufflation via aerosol spraying). Secondly, people haven't died from even massive overdoses of LSD, unlike a number of people who died of convulsions from the mass-poisoning in Pont-Saint-Esprit. There has never been a unambiguous recorded human death from LSD overdose. The therapeutic index for LSD is among the highest known for any pharmacologically active substance. Physiologically speaking, it's extremely safe.

Tradotto:

L'avvelenamento di massa di Pont-Saint_esprit, i cui sintomi ebbero inizio il 16 agosto del 1951 sicuramente non è stato causato dall'LSD, tantomeno da qualcosa spruzzato nell'aria.

L'avvelenamento è stato fatto risalire al pane fatto dal panettiere locale Roch Briand. Esso non ha colpito la gente della zona in generale, ma solo coloro che avevano mangiato il pane contaminato. Così la pretesa di Hank P. Albarelli, Jr. che l'avvelenamento fosse dovuto a "un esperimento di aerosol di LSD condotto dalla Divisione Operazioni Speciali dell'esercito americano a Fort Detrick, nel Maryland" può essere definitivamente esclusa.

Inoltre, i sintomi di avvelenamento erano incompatibili con quelli degli effetti dell'LSD. I sintomi hanno cominciato a manifestarsi da 6 a 48 ore dopo aver mangiato il pane contaminato. Se invece fosse stato l'LSD, gli effetti avrebbero iniziato a manifestarsi in circa un'ora in presenza di dosi normali e più presto per dosi massicce (e prima ancora per insufflazione tramite aerosol spray). In secondo luogo, le persone non muoiono neanche per effetto di massicce overdose di LSD, a differenza di un certo numero di persone che sono morte per le convulsioni da avvelenamento di massa a Pont-Saint-Esprit. Non è mai stata documentata una inequivocabile morte umana da overdose di LSD. L'indice terapeutico per l'LSD è tra i più alti conosciuti per qualsiasi sostanza farmacologicamente attiva. Fisiologicamente parlando, è estremamente sicuro.

che fornisce anche adeguati riferimenti bibliografici, per chi desiderasse approfondire entrambe le vicende, quella del paese maledetto e quella dello sfortunato scienziato tirato in ballo da Albarelli, sulla cui sorte lascia effettivamente aperte le porte all'ipotesi di omicidio, senza alcun legame però con la vicenda del paese d'oltralpe:

For a description of the symptoms of the Pont-Saint-Esprit victims by the physicians who treated them, see Gabbai, Lisbonne and Pourquier, "Ergot Poisoning at Pont St. Esprit," British Medical Journal, Vol. 2, No. 4732, pp. 650-651, available for free on the National Center for Biotechnology Information website.

Concerning U.S. Army scientist Dr. Frank Olson, an investigation in 1994 by a forensic team headed by Prof. James E. Starrs of George Washington University concluded that the overwhelming probability is that Dr. Frank Olson's death was not a suicide but a homicide. Dr. Olson's family have uncovered evidence that he was involved in lethal torture experiments and anthrax experiments under the C.I.A.'s Project ARTICHOKE, which later became Project MKULTRA. Oslon's family believe that he became disillusioned with the military and was planning on quiting, and that the U.S. government murdered him as they considered him a risk regarding potentially revealing details of his work. For more on that, see the below items.

Eric Olson, Ph.D., Stephan Kimbel Olson, Nils Olson, D.D.S., Lauren Olson and Kristin Olson, "Family Statement on the Murder of Frank Olson," Frank Olson Legacy Project, August 8, 2002.
Del Walters, "Army Scientist Killed by CIA?," WJLA-TV (ABC 7 News, Arlington, Virginia), August 8, 2002

Tradotto:

Per una descrizione dei sintomi delle vittime di Pont-Saint-Esprit da parte dei medici che li hanno curati, vedere Gabbai, Lisbonne and Pourquier, "Ergot Poisoning at Pont St. Esprit," British Medical Journal, Vol. 2, No. 4732, pp. 650-651, disponibile gratuitamente sul sito del
National Center for Biotechnology Information.

Per quanto riguarda lo scienziato dell'Esercito degli Stati Uniti, Dottor Frank Olson, un'indagine del 1994 condotta dal reparto forense guidato dal Professor James E. Starrs della George Washington University ha concluso che con ogni probabilità fu un omicidio e non un suicidio. La famiglia del dottor Olson è in possesso di prove evidenti che fosse coinvolto in esperimenti di tortura letali e esperimento con l'uso di antrace nel corso del progetto ARTICHOKE della CIA, conosciuto poi come Progetto MKULTRA. La famiglia di Olson ritiene che, deluso dai militari, stesse pianificando di abbandonare [il progetto, N.d.T.] e che il governo americano lo abbia ucciso, a causa del rischio potenziale che rivelasse dettagli del suo lavoro. Per ulteriori informazioni, vedere quanto sotto.

Alla fine, ridotta la tesi di Albarelli a quel che è, il solito chiacchiericcio ozioso e fazioso, possiamo sederci e attendere con pazienza: presto o tardi qualche autore in cerca di gonzi per i suoi libercoli non mancherà di pubblicare qualche bel saggio sul coinvolgimento del Mossad nella distribuzione delle merendine di cereali, magari con la complicità di Panoramix o di Saruman.

E Wikipedia, tanto per non smentirsi, non perderà l'occasione per portare all'attenzione dei suoi lettori l'immancabile concentrato di cialtronerie.

Meraviglie del NPOV.

martedì 11 giugno 2013

Il cattivo maestro: Sergio BlackCat

“Il ragazzo è dotato ma non si applica!” è una delle frasi più trite che circolano nei colloqui insegnanti-genitori, volta a definire quegli studenti che non ottengono voti adeguati alle (presunte) qualità per mancanza d’impegno nello studio. Per la nostra Wikiperla potremmo tranquillamente... invertirla, poiché ci riferiamo a un maestro, o meglio a un cattivo maestro, tale perché “si applica ma non è dotato!”.

Andiamo con ordine. Come di consueto, nel mondo di WikiItalia le nostre segnalazioni provocano  reazioni di varia natura. Spesso, anche se ultimamente sempre più “sotto traccia”, portano a modifiche migliorative delle voci; ancora più spesso, generano piccate repliche in cui veniamo accusati di aver colpito a torto e/o gratuitamente “il progetto”. Di queste ultime, però, non possiamo evitare di notare la pretestuosità delle argomentazioni.
Infatti: quando evidenziamo le pecche dei contenuti, siamo invitati a correggere direttamente le voci e a puntare l’attenzione sulle manchevolezze degli utenti; quando mostriamo le magagne degli utenti, siamo tacciati di sollevare un polverone inutile e invitati a preoccuparci di mostrare le mancanze dei contenuti!

Assolutamente non pretestuosa, invece, è stata la replica, avanzata con gli abituali toni cortesi, di Cpaolo1976 al pezzo in cui mettevamo in luce l’incerta conoscenza di alcuni utenti del regolamento della Champions League sul particolare punto dell’iscrizione del detentore; non condividendone alcune parti, avrebbe meritato un nostro approfondimento di risposta, ma l’apporto di Sergio Blackcat sullo stesso argomento, particolarmente appetitoso ai fini del nostro blog, ha finito per sovvertire la scaletta delle nostre priorità.

Sergio è intervenuto in modo pesante e incisivo nella pagina di discussione, richiamando all’ordine i contributori interessati.  Come un vero e proprio maestro dei tempi andati, ha prima bacchettato gli scolaretti per la brutta figura rimediata a un’ispezione del preside, e poi ha spiegato il modo corretto di rispondere. In particolare, ha ricordato il principio basilare (e perfettamente condivisibile) per cui Wiki non deve mai diventare fonte di sé stessa, ribadendo che in ogni caso, quando le uniche fonti ufficiali sono facilmente reperibili, è inammissibile non conoscerle e, conseguentemente, scrivere errori.

Quindi, da ammirevole insegnante, oltre a dettare le linee guida, le ha seguite lui stesso direttamente, spiegando per filo e per segno tutti i casi riguardanti la partecipazione del detentore della Champions League alla successiva edizione, con un’esposizione circostanziata e molto chiara, corredata di semplici esempi chiarificatori, testimoniando così una grande applicazione non sorretta però, come anticipato, da una valida preparazione.
Sergio Blackcat avrebbe fatto molto meglio a leggere e capire per primo quel regolamento che ha messo a disposizione degli utenti, tanto più quando lo scopo prefissato era impartire lezioni a quei wikipediani beccati "a non aver studiato" e quindi sfottuti dai piccerelle. E non gli avrebbe fatto neppure male avere una conoscenza pregressa della materia, che da questo contributo pare essere largamente assente.


Come facilmente intuibile, Sergio Blackcat ha sfornato una spiegazione ineccepibile ed encomiabile sul piano formale, sulla quale ha lavorato parecchio, ma claudicante in più punti sul piano sostanziale, ovvero sui contenuti, come ora provvediamo a evidenziare.


Premettiamo che per semplicità Sergio ha lasciato sottinteso, forse per non appesantire il suo intervento, che la federazione del detentore della Champions League:
  • è diversa da quella a cui appartiene il detentore dell’Europa League;
  • non è fra quelle che fanno valere anche la vittoria nella coppa di lega quale titolo sportivo per iscriversi all’Europa League.
Purtroppo, al di là di queste semplificazioni, perfettamente comprensibili in quanto i casi così tralasciati non inficiano sostanzialmente la spiegazione, Sergio nella sua analisi dimentica del tutto la posizione del vincitore di coppa nazionale. Omissione inspiegabile e che genera pastrocchi.

Infatti Sergio Blackcat inciampa già sulla seconda delle tre ipotesi in cui può cadere il detentore della Champions League (iscrivibile via tornei nazionali all’Europa League), articolata in due sottocasi; il primo è così esposto (sottolineatura nostra, poi spiegheremo il motivo):

se proviene da federazione che iscrive quattro squadre alla alla CL, la quarta classificata viene trasferita al turno di qualificazione più avanzato possibile di EL e il suo posto viene preso dalla squadra detentrice della CL. Il numero di squadre sia in CL che in EL, per tale federazione, non cambia (esempio pratico: tre squadre in EL, la squadra campione si classifica tra il quinto e il settimo posto; prende il posto della quarta e vanno sempre quattro in CL e tre in EL);

Puntualizziamo che, per l'omissione citata, l’esempio proposto è valido solo se:
  • la vincente della coppa nazionale è giunta dal quinto al settimo posto in campionato;
  • oppure è giunta dal primo al quarto posto e la finalista dal primo al settimo.
Al di là di questo, la fine della quarta classificata descritta da Sergio è diversa da quella stabilita dal regolamento, che nella sua edizione in inglese, l’unica a fare testo, prevede come:

“the lowest-ranked club of the association’s UEFA Champions League representatives is automatically transferred to the UEFA Europa League (into the latest possible round where there is a vacancy)”.

La quarta (ossia la squadra con la peggior classifica fra le rappresentanti in Champions League) finisce pertanto non nel “turno di qualificazione più avanzato possibile” di Europa League, come scritto da Sergio Blackcat, bensì nel turno più avanzato possibile (il primo dove si trovi un posto vacante).
E dire che proprio per l’edizione in esame si è verificato quel caso concreto che in WikiItalia, come largamente da noi appurato, sopperisce all’integrale lettura e/o conoscenza dei regolamenti:
  • nella Premier League 2011/12, il Tottenham giunge quarto e il Chelsea, vincitore della FA Cup e della Champions League, sesto;
  • per i tornei nazionali, quindi, nel 2012/13 il Tottenham doveva partecipare alla Champions League ed il Chelsea all’Europa League;
  • tuttavia da detentore della Champions, il Chelsea partecipa di diritto a questa e, non potendo alcuna federazione avervi più di 4 rappresentanti, il Tottenham “scivola” in Europa League, da cui parte dalla fase a gironi, essendo lì il primo posto vacante presente in tabellone (fra l’altro, lasciato libero dallo stesso Chelsea).
Oltretutto l’errore di Sergio è ancora più grave ricordando che la struttura dell’Europa League prevede gli spareggi (play off) fra i gironi e i tre turni di qualificazione.

Anche nel secondo sottocaso Sergio si abbandona ad un’esposizione alquanto originale (grassetto nostro, anche qui più avanti spiegheremo il motivo):

se proviene da federazione che iscrive meno di quattro squadre, ha diritto a partecipare alla CL per la stagione successiva in aggiunta alla o alle squadre già classificatesi. In tal caso il numero complessivo delle squadre classificatesi per entrambe le Coppe non cambia (esempio pratico: due in CL e due in EL, la squadra campione si classifica terza o quarta: va in CL invece che in EL; in EL va solo l'altra qualificata; una in CL e una in EL: la squadra si classifica seconda, va in CL e nessuna va in EL);

Qui, contrariamente al primo sottocaso, la norma è riportata correttamente, mentre sono i due esempi a lasciare perplessi. Non tanto per l’applicazione attuata della norma e non solo per la reiterata omissione della vincitrice di coppa nazionale, quanto per le situazioni “di partenza”, scelte evidentemente senza conoscere la formula delle coppe europee. Infatti, all’Europa League ogni federazione può iscrivere, in base al celeberrimo ranking UEFA, dalle due alle quattro squadre; a parziale eccezione, l’unica federazione con una sola rappresentante è il Liechtenstein, che, organizzando esclusivamente la coppa nazionale, non partecipa alla Champions League. Il motivo è chiarissimo: in Europa League ci deve essere per ogni federazione almeno una rappresentante via campionato che si aggiunge alla vincitrice di coppa nazionale, per cui il secondo esempio di Sergio è completamente slegato dalla realtà. Come lo è il primo per ben due ragioni:
  • le federazioni che iscrivono 2 squadre in Champions League, ne iscrivono o 3 o 4 in Europa League, e mai 2;
  • le federazioni che iscrivono 2 squadre in Europa League, ne iscrivono solo 1 in Champions League, e mai 2.
Proseguendo nella descrizione, Sergio si dilunga nell’analisi della terza ipotesi (il detentore che non potrebbe partecipare né alla Champions League né all’Europa League via tornei nazionali), sempre suddivisa in due sotto casi, a seconda che la federazione iscriva in Champions 4 squadre o meno. Nel primo sotto caso, il regolamento prevede quanto segue:

“If the titleholder comes from an association entitled to four places in the UEFA Champions League and does not qualify for the UEFA Champions League or UEFA Europa League through its domestic competitions, the lowest-ranked club of the association’s UEFA Champions League representatives is automatically transferred to the UEFA Europa League (into the latest possible round where there is a vacancy). In this case, the association of the titleholder is entitled to one additional place in the UEFA Europa League.”

In estrema sintesi, la quarta classificata è spostata in Europa League per far posto al detentore di (e in) Champions League; così facendo la federazione interessata iscrive in Europa League una squadra in più rispetto a quelle di cui ha diritto per il ranking UEFA. E tale squadra supplementare è, ovviamente, la quarta classificata.
Sergio interpreta però la norma in modo fin troppo personale (sottolineatura sempre nostra):

se proviene da federazione che iscrive quattro squadre alla CL, la quarta classificata viene trasferita al turno di qualificazione più avanzato possibile di EL. In questo caso, la federazione ha diritto a iscrivere un'ulteriore squadra in EL (esempio pratico: tre squadre in EL, la squadra campione si classifica tra il quinto e il settimo posto; prende il posto della quarta e in EL vanno la quarta, le altre due classificate e viene ripescata l'ottava, quindi vanno quattro in CL e quattro in EL);

Tralasciamo il fatto che Sergio continui a credere che la quarta “trasferita” in Europa League debba lì partire dal miglior turno di qualificazione – abbiamo già svelato trattarsi invece di un qualsiasi turno (dai gironi in giù) – e che pertanto non si trattava di una semplice svista. Come anticipato, puntiamo l’attenzione sull’esempio, la cui conclusione è corretta: la federazione interessata, per l’appunto, si trova ad avere non più 7 squadre nelle coppe (4 in Champions League e 3 in Europa League) ma 8, una in più e proprio nell’Europa League. Ma solo la conclusione è corretta. Infatti, già la premessa è sbagliata: se il detentore fosse giunto quinto o sesto, si sarebbe qualificato per l'Europa League. Inoltre per Sergio la federazione finisce per avere 4 squadre in Europa League non per il “trasferimento” nella competizione “minore” della quarta classificata, bensì iscrivendovi… l’ottava classificata! Il motivo per cui Sergio s'inventa il ripescaggio è evidente: avendo sbagliato la premessa, si sarebbe trovato con sole 3 squadre in Europa League; invece di riflettere sul perché i conti non tornano... meglio aggiustarli in qualche maniera. Tanto, in WikiItalia, chi volete che controlli?
Il secondo sotto caso della terza ipotesi è così codificato dal regolamento:

“If the titleholder comes from an association entitled to fewer than four places in the UEFA Champions League and does not qualify for the UEFA Champions League or UEFA Europa League through its domestic competitions, it is entitled to play in the UEFA Champions League in addition to the association’s other UEFA Champions League representative(s). In this case, the association of the titleholder is entitled to one additional place in the UEFA Champions League.”.

In estrema sintesi, la federazione interessata, che dovrebbe iscrivere non più di 3 squadre in Champions e dalle 2 alle 4 in Europa League, si trova ad avere una squadra in più nella prima competizione, cioè il detentore di Champions che affianca l’altra o le altre rappresentanti connazionali lì presenti per il piazzamento ottenuto in campionato.
Qui Sergio dimostra in modo inequivocabile di avere le idee completamente confuse, come si può comprendere dalla lettura della sua sintesi - con tanto di esempio (ancora grassetto nostro)!

se proviene da federazione che iscrive meno di quattro squadre, ha diritto a partecipare alla CL per la stagione successiva in aggiunta alla o alle squadre già classificatesi. In questo caso, la federazione ha diritto a iscrivere un’ulteriore squadra in EL (esempio pratico: una in CL e una in EL: la squadra si classifica seconda, va in CL e viene ripescata la terza, quindi due in CL e una in EL).

Facciamo realmente fatica a scegliere da dove cominciare a pescare in questa serie da primato di svarioni. Possiamo partire facendo notare come Sergio usi l'esempio del detentore di Champions League vicecampione nazionale di una federazione con 1 squadra in entrambe le coppe europee (inesistente nella realtà, come già segnalato) ... già usato in precedenza per tutt'altra ipotesi (evidenziati entrambi in grassetto)! Quindi per Sergio questo particolare detentore sarebbe iscrivibile all'Europa League e contemporaneamente fuori dalle coppe continentali, e la federazione di appartenenza rimarrebbe in Europa League senza rappresentanti e contemporaneamente con una sola, la - altrettanto inesistente - ripescata terza classificata. Ripescata, fra l'altro, in Europa League quando il regolamento stabilisce che, semmai, si ha una squadra in più in Champions (naturalmente si tratta del detentore).

Applicare lo stesso identico esempio in due ipotesi diverse è quasi un "marchio di fabbrica" di Sergio; potete tranquillamente verificare come anche le parti da noi sottolineate in altri suoi due precedenti esempi siano identiche, pur trattando due casi diversi: nel primo, il detentore di Champions è iscrivibile all'Europa League essendo giunto dal quinto al settimo posto in campionato, piazzamento che, pure qui, risulta subito dopo nel secondo insufficiente all'iscrizione alla stessa Europa League. E la federazione interessata avrebbe dapprima tre squadre in Europa League e, subito dopo, quattro, aggiungendovi l'ottava di campionato!

Come se tutto questo non bastasse, più sopra avevamo anticipato che Sergio dimostra carenze anche nel "pregresso", come si evince dalla chiosa conclusiva:

Quindi, in nessun caso una federazione può avere cinque squadre in CL né in alcun caso la squadra vincitrice si qualifica a detrimento dei posti cui un'altra federazione (a parte quella di appartenenza) abbia diritto. La Coppa del 2005-06 fu un'eccezione perché la questione non era normata e non era stato previsto che una squadra vincesse la CL ma non vi entrasse tramite il campionato (come succedeva invece ai tempi della vecchia Coppa dei Campioni, in cui la squadra campione era automaticamente qualificata all'edizione successiva, qualora non fosse già di suo campione nazionale

Sicuro, Sergio? Leggiamo, pescando un po' a caso, quanto scritto nel regolamento del 2003/04 (ricordando che all'epoca c'era ancora la Coppa UEFA e non l'Europa League):

At the request of the national association concerned, the UEFA Champions League title-holders may be entered for this competition, as an additional representative of that association, if they have not qualified for the UEFA Champions League via the top domestic league championship. If, in such a case, the title-holders come from an association entitled to enter four teams for the UEFA Champions League, the fourth-placed club in the top domestic league championship has to be entered for the UEFA Cup.

[A richiesta della federazione nazionale interessata, il detentore della UEFA Champions League può essere iscritto a questa competizione, come rappresentante aggiuntiva di detta federazione, se non si è qualificato alla UEFA Champions League via massimo campionato nazionale. Se, in tal caso, il detentore proviene da una federazione che ha titolo per iscirivere quattro squadre alla UEFA Champions League, il club quarto classificato nel massimo campionato nazionale deve essere iscritto alla Coppa UEFA].

Le cose, quindi, erano parecchio diverse rispetto a quanto pretende d'insegnare Sergio. Il caso del detentore non iscrivibile via campionato alla Champions League era tutt'altro che non normato, anzi era espressamente previsto e codificato, riprendendo, a volerla dire tutta, quanto vigente nella "vecchia" Coppa dei Campioni: (se si escludono le prime edizioni): l'unico titolo per accedervi era il piazzamento in campionato; se il detentore non l'aveva acquisito (che con la Coppa dei Campioni significava essere anche campione nazionale), doveva muoversi la federazione a chiederne l'iscrizione. Cosa che avveniva puntualmente, anche perché, al peggio, fino al 1999/2000 a "rimetterci" sarebbe stato un club straniero costretto, eventualmente, a giocare un turno in più. Solo dal 1999/2000 e solo per le 3 federazioni che hanno diritto a 4 posti in Champions League, tale richiesta è a scapito della connazionale quarta classificata: per il 2005/06 l'Inghilterra, contrariamente a quanto fece la Spagna per il 2000/01, non presentò tale richiesta privando così il Liverpool della possibilità di difendere il titolo continentale. Lo scalpore provocato portò l'UEFA ad ammettere comunque i Reds a partecipare in via straordinaria ed a modificare il regolamento nel 2006/07 nel senso attuale.

La cosa più divertente è che Sergio ha messo mano alla tastiera proprio per redarguire gli utenti colti da WikiPerle a dare ampio sfoggio della propria imperizia sull’iscrizione del detentore della Champions League, intitolando il suo intervento "Facciamo chiarezza sulla faccenda-qualificazione" e precisando pure “E scriviamo le cose esatte, per piacere, ca sennò ’e piccerelle ce sfotten’”. Vi lasciamo immaginare alla luce della sua zoppicante lezioncina quanto i “piccerelle” stiano ora sghignazzando.

L'amara conclusione è che da cotanti maestri non vi è poi da stupirsi del livello sempre più imbarazzante di allievi e voci: l'intervento di Sergio è presente da tre mesi e nessuno finora ha mosso la benché minima replica ai numerosi ed evidenti errori commessi.