lunedì 31 ottobre 2011

Chi va in Europa League?

Articolo aggiornato dopo la pubblicazione (vedi nota).

Uno dei mantra preferiti dai complottisti è:
“Non occorre essere degli esperti per accorgersi che alcuni aspetti fondamentali della versione ufficiale sono falsi!”.

In realtà la frase corretta dovrebbe essere:
“Soltanto chi non ci capisce un tubo può avere dubbi su alcuni aspetti fondamentali della versione ufficiale!”
ma lo “straordinario” pseudo ricercatore onnisciente, nonché zelante osservatore di turno (per intenderci, i vari Mazzucco, Marcianò, Chiesa, Blondet, Franceschetti, ecc. ecc.), sfrutta la diffusa incompetenza della gente per convincerla che ogni parere è “qualificato” a prescindere dalla competenza di chi lo esprime.

Anzi si spinge oltre: insinua l'idea che sono proprio gli esperti a sbagliare perché incapaci o, peggio, corrotti, sottintendendo così che anni di studio e di lavoro sul campo sono del tutto inutili e perfettamente sostituibili dal “buonsenso” (o meglio dalla propria particolare interpretazione del “buonsenso”).

Paradossalmente anche Wikipedia fa leva sullo stesso concetto: offre a chiunque la possibilità di scrivere su un’enciclopedia convincendolo che ognuno possa allegramente disquisire su tutto lo scibile umano con tale cognizione di causa da diventare automaticamente una fonte autorevole.

Come ha ampiamente documentato Perle Complottiste e come sta facendo Wiki Perle, su Wikipedia l’importante non è tanto scrivere una cosa giusta, quanto riuscire a coagulare un certo consenso, anche minimo, attorno a quello che si scrive.
Pesa di più, quindi, avere qualcuno che immediatamente venga a dar manforte in caso di contestazioni che non verificare se quanto è stato scritto sia effettivamente vero o errato.

Detto questo, c’è un argomento sul quale gran parte della popolazione italiana (soprattutto maschile) si reputa ferrata, anche se non vi è alcun ente o istituto che rilasci attestati ufficiali che lo certifichino. Come si può intuire dal titolo, parliamo del calcio, lo sport nazionale (più parlato che praticato ahinoi!) per antonomasia, immancabile bersaglio di errori e manipolazioni sulle pagine di Wikipedia Italia.

Analizzeremo gli abusi scoperti in diverse voci ma premettiamo fin d'ora che rivolgeremo la nostra attenzione esclusivamente ai casi in cui è stata imposta una versione non corretta attinente ad aspetti regolamentari o similari (e per questo incontrovertibili) ed eviteremo accuratamente di occuparci di altri argomenti che esprimono valutazioni soggettive o variabili statistiche.

Infatti abbiamo constatato che molte voci sono corredate da discussioni più tristemente assomiglianti a scontri verbali da “Bar Sport” piuttosto che a una seria e pacata raccolta di pareri fra autori di un’enciclopedia, lasciando spazio a ripetuti diverbi combattuti a colpi di moviola (autentico mostro mangiatutto delle discussioni italiche) e aggiornamenti in tempo reale di risultati e statistiche sui tornei in corso.

Tutto ciò premesso (e ribadendo che non esiste alcuna laurea o diploma ufficiale che riconosca la qualifica di "esperto di calcio") riteniamo di dover sottolineare che per scrivere di questo argomento è necessaria una certa perizia, giovandosi del fatto che il calcio è giocato in continuazione per cui qualsiasi dubbio è verificabile attraverso casi concreti.
Ovviamente, ciò non vale su Wikipedia Italia, dove vige (ma solo quando conviene) la regola della “ricerca del consenso”.

Un esempio illuminante ci viene fornito dalla voce del campionato italiano 2010/11 e più precisamente la sezione sui titoli per l’accesso delle squadre italiane alla corrente edizione delle coppe europee.

Le norme UEFA attualmente in vigore stabiliscono che l’Italia, al terzo posto nell’apposito ranking, abbia diritto di iscrivere:
a) in Champions League, le prime quattro squadre classificate in campionato;
b) in Europa League, la vincitrice della Coppa Italia assieme alla quinta e alla sesta del campionato.

Considerando però che la Coppa Italia è un torneo parallelo al campionato (cioè una competizione in cui gareggiano anche formazioni della Serie A), può capitare che sia vinta da una squadra che abbia già conseguito l'altro titolo sportivo (piazzamento in campionato) valido per partecipare alle coppe europee.
Ecco cosa scrive a questo proposito Wikipedia:


Come potete leggere nello shot qui sopra, tralasciando l’infelice espressione usata (sarebbe stato più preciso scrivere “… o chiaramente alla stessa Europa League via campionato…”), Wikipedia afferma che se la vincente della Coppa Italia si è classificata fra le prime sei in campionato (e quindi ha già diritto ad accedere a uno dei due tornei europei), in Europa League si qualificano l'altra finalista di Coppa Italia assieme alla quinta e alla sesta di Serie A (anche se fra queste ultime due, quindi, ci fosse la stessa vincitrice della coppa nazionale).
La settima di serie A, perciò, approderebbe in Europa League solo se entrambe le squadre che si sono contese in finale la Coppa Italia si sono piazzate tra le prime sei in campionato.

Il 16 maggio 2011 l'utente Biagiop apre un intervento nelle pagine di discussione proprio su questo, avvertendo che quanto scritto è sbagliato: solo se la vincente della Coppa Italia si è qualificata in Champions League essendosi piazzata tra i primi quattro posti del campionato di serie A (e non tra i primi sei), l'altra finalista accede in Europa League; se invece fosse giunta quinta o sesta, in Europa League si qualifica la settima di campionato e non la finalista (a meno che, ovviamente, non si stia parlando della stessa squadra).

Ma che fine ha fatto questa segnalazione che, anticipiamo fin da subito, è correttissima?
Giacché a tutt’oggi quanto sopra esposto ancora troneggia nella pagina di Wikipedia sulla serie A 2010/11, è scontata la risposta: la contestazione è stata rigettata ed è interessante vederne le motivazioni.


Lo stesso 16 maggio 2011, infatti, l'utente Mess (Mess-Age) risponde a Biagiop: ha provveduto a correggere e lo ringrazia per la precisazione.
Però, passano poco meno di sei ore e mezza, e Mess ci ripensa: dopo (lunga) riflessione, come precisa lui stesso, ha concluso che quanto afferma Biagiop sia errato.
A sostegno di ciò naturalmente porta solo... una sua valutazione: se fosse come sostiene Biagiop, cioè se chi vince la Coppa Italia arrivasse quinto o sesto, l’Italia avrebbe solo due squadre in Europa League.
Gli fa eco l'utente Salvo (Salvo da Palermo), che ribadisce, creando quindi il consenso: è giusto quanto afferma Mess, perché in Europa League vanno 3 squadre italiane.


Ma Biagiop, pur non avendo portato alcunché per comprovare la sua tesi (che, ripetiamo, tesi non è: è proprio la regola), aveva se non altro precisato quali fossero le tre squadre italiane qualificate all’Europa League nel caso in questione, e mai aveva detto quanto gli attribuiscono Mess e Salvo.
Da una parte Biagiop afferma che si qualificano quinta, sesta e settima di Serie A, dall’altra Mess e Salvo ribattono che se fosse come sostiene lui le squadre italiane in Europa League… sarebbero solo due (!!).

Biagiop torna alla carica: pur usando termini cortesi (ed evitando di rilevare come i due abbiano capito pere per mele), documenta la correttezza di quanto affermato con il link diretto al regolamento ufficiale della Europa League.

Purtroppo anche stavolta l’intervento del buon Biagiop è rispedito al mittente, di nuovo per considerazioni meramente personali di Mess, nonostante sia stata contrapposta l’unica fonte diretta e primaria sul punto.

L’UEFA prescrive che solo se la vincente di Coppa Italia si sia qualificata alla Champions League, è la finalista a giocare l’Europa League, ma in Wikipedia Italia prevalgono i dubbi di “etica sportiva” di Mess, che ritiene ingiusto privare la finalista dell’accesso in Europa se la vincente arriva quinta o sesta, e sui quali nulla ha da obiettare Salvo, che pare solo quasi timoroso che l’amato Palermo potesse rimanere fuori dall’Europa se… l’UEFA non avesse dato retta a Mess (!).

Qui sopra abbiamo scritto “prevalgono” a ben ragione, come spiegheremo. Mess si appiglia a una presunta “ambiguità” del regolamento ufficiale, non vedendo riportato “nero su bianco” il caso in discussione, e rammaricandosi che non si sia verificata quell’anno la “controprova inappellabile”.
In effetti, il regolamento descrive solo tre possibili ipotesi: la prima è la più semplice e di base, con vincitrice della Coppa Italia non piazzatesi fra le prime sei di campionato; la seconda vede solo la vincitrice fra le prime quattro, e la terza sia vincitrice sia finalista fra le prime quattro.

Mess si lamenta di non veder riportato esplicitamente il caso della vincitrice che arrivi quinta o sesta, e conseguentemente a questo ed ai suoi dubbi etico-sportivi decide di… mantenere invariata la versione presente nella voce, commettendo quindi un abuso e, contemporaneamente, dimostrando la sua totale imperizia.

Un abuso perché, anche volendo dare sostanza ai suoi dubbi (che non dovrebbe avere se non fosse l’imperito che dimostra di essere), Mess non riformula la voce limitandosi a riportare solo le tre ipotesi regolamentari, ma la lascia invariata avallando come “norma ufficiale” null’altro che le sue idee e i suoi ragionamenti, totalmente errati.

Infatti, qui si sta parlando dell’Europa League, un torneo gestito dall’UEFA e quindi aperto a tutti i club delle federazioni ad essa affiliate. Che sono, al momento, 53: e volete che in 53 stagioni nazionali (o meglio 52, giacché in Liechtenstein si gioca la sola coppa) non si sia mai verificata la “controprova inappellabile” che Mess rimpiange non esservi stata?

In altre parole: è credibile che non sia mai successo nell’Europa calcistica che una squadra abbia conseguito l’accesso in Europa League sia per il piazzamento in campionato che per aver vinto la coppa nazionale?

Evidentemente no!
Tanto per gradire, nella passata stagione si sono verificati ben sette casi in cui la vincitrice della coppa nazionale era anche utilmente piazzata in campionato per accedere all'Europa League, ma la finalista di coppa è rimasta a casa (al suo posto è andata la squadra classificata in campionato in posizione immediatamente successiva all'ultima utilmente piazzata)  e ci fermiamo solo a quelli che non possono dare adito a dubbi:

a) fra chi aveva diritto a due squadre in Champions e tre in Europa League:
a1) in Grecia ha vinto la coppa l’AEK (3°) qualificatasi in Europa League con PAOK (4°) ed Olympiakos Volou (5°), mentre la finalista Atromitos è rimasta a casa;
a2) in Svizzera ha vinto la coppa il Sion (4°) qualificatosi in Europa League con Young Boys (3i) e Thun (5°), mentre la finalista Neuchatel è rimasta a casa;

b) fra chi aveva diritto ad una squadra in Champions e tre in Europa League:
b1) in Bosnia ed Erzegovina ha vinto la coppa lo Zeljeznicar (3°) qualificatosi in Europa League con Sarajevo (2°) e Siroki (4°), mentre la finalista Celik è rimasta a casa;
b2) in Bulgaria ha vinto la coppa il CSKA (3°) qualificatosi in Europa League con Levski (2°) e Lokomotiv Sofia (4°), mentre la finalista Slavia Sofia è rimasta a casa;
b3) in Macedonia ha vinto la coppa il Metalurg (2°) qualificatosi in Europa League con Metalurg (2°) e Rabotnicki (4°), mentre la finalista Teteks è rimasta a casa;
b4) in Polonia ha vinto la coppa il Legia (3°) qualificatosi in Europa League con Slask (2°) e Jagellonia (4°), mentre la finalista Lech è rimasta a casa;
b5) in Svezia ha vinto la coppa l’Helsingborg (2°) qualificatosi in Europa League con Orebro (3°) ed Elfsborg (4°), mentre la finalista Hammarby è rimasta a casa.

Per evitare troppe complicazioni, abbiamo omesso gli esempi di Azerbaigian e Scozia.
Chiaramente andando più in là nel tempo si trovano numerosi esempi di questo tipo, ma non vogliamo che ci crediate sulla parola, per cui consigliamo di verificare di persona (almeno dalla stagione europea 2000/01, giacché prima le regole erano diverse).
Altrettanto chiaramente, tali esempi non si potranno mai trovare se si fa riferimento solamente al campionato italiano o ci si basa sulle proprie idee personali su come “dovrebbero” essere le iscrizioni alle coppe europee.

Tale corbelleria, fra l'altro, è riportata anche per la Serie A 2009/10 e quella 2008/09: anzi, nel primo caso, nelle pagine di discussione, si può verificare come Mess non sia intervenuto casualmente sul punto per la Serie A 2010/11 ma si sia già posto nel passato come “garante di Wikipedia” della sua esatta stesura. Senza, come dimostrato, avere la più pallida idea di come funzionino le norme vigenti, e, anzi, preferendo far prevalere la propria visione contro ogni evidenza.

Concludendo, in Wikipedia Italia l’accesso all’Europa League per le formazioni di calcio italiane non tiene conto del regolamento ufficiale dell’UEFA ma... di quanto ha stabilito essere “equo” Mess (Mess-Age), a dispetto di regole e “realtà giocata”.



Nota

Dopo la pubblicazione dell'articolo, l'utente Mess ci ha comunicato di aver rettificato la voce nel punto relativo alla partecipazione delle squadre italiane alle coppe europee 2011/12.
Effettivamente il punto da noi segnalato è stato prontamente modificato e adesso appare con il testo:

Il pass per l'Europa League sarà garantito da 5º e 6º posto, mentre la terza squadra sarà la vincitrice della Coppa Italia; qualora quest'ultima fosse già ammessa alla Champions League, il posto verrà occupato dall'altra finalista, ma se la vincitrice di Coppa Italia ottiene l'accesso in Europa League per via del piazzamento conseguito in campionato, oppure entrambe le finaliste accedono alla Champions League, allora verrà qualificata la squadra giunta al 7º posto in Serie A.[2]

La versione attuale, per i casi riportati, è ora corretta, anche se a voler essere particolarmente pignoli, potremmo notare che è rimasto scoperto quello della finalista che sia giunta al 5° o 6° posto in serie A.

A voler semplificare, diciamo che l'Italia, grazie al suo 3° posto nell'apposito ranking UEFA, aveva diritto di iscrivere 7 squadre alle coppe europee 2011/12, e per la precisione:
- in Champions League, le prime 4 di serie A;
- in Europa League, la 5ª e la 6ª di serie A unitamente alla vincitrice della Coppa Italia; se quest'ultima fosse fra le prime 4 di serie A, era sostituita dalla finalista. Tuttavia, se: a) la vincitrice della Coppa Italia era anche la 5ª o la 6ª di serie A; oppure b) la vincitrice era fra le prime 4 e la finalista fra le prime 6 di serie A; in Europa League partecipavano la  5ª, la 6ª e la 7ª di serie A.

Quanto sopra vale solo per i titoli sportivi acquisiti in campo nazionale, cioè non sono compresi i casi in cui Champions e/o Europa League fossero state vinte da club italiani che non avessero però conseguito un piazzamento nelle competizioni nazionali tali da iscriverli alla coppa europea detenuta. Giusto per farvi venire altri mal di testa, pensate al caso ipotetico di una squadra italiana che fosse giunta 5ª in serie A ma avesse vinto sia Champions League che Coppa Italia (e qui battendo in finale chi s'è aggiudicato lo scudetto), e cercate di capire quante e quali italiane avrebbero preso parte alle coppe quest'anno.

In realtà è quasi impossibile ricoprire preventivamente tutti i casi ipoteticamente possibili: pensiamo solo a quei club che abbiano conseguito il titolo sportivo ma a cui non sia stata rilasciata la licenza UEFA e le conseguenti variazioni nelle partecipanti alle coppe europee. L'importante è che i casi descritti siano corretti per... regolamento e realtà giocata di fatto e che non ci si affidi, normandole, alle proprie considerazioni personali.

Per tale motivo e per il futuro, rinnoviamo a Mess i suggerimenti contenuti nel nostro pezzo: il calcio conosce una tale vastità agonistica che qualora sorgessero dei legittimi dubbi sulla partecipazione ai tornei, questi possono essere spazzati via osservando un consistente numero di esempi reali.
Anzi, ne aggiungiamo pure un altro: mai fidarsi di quanto riportato dai giornalisti sportivi, assai deficitari su questo campo. Ricordiamo ancora un noto commentatore a livello nazionale convinto anni fa che se entrambe le finaliste di Coppa Italia fossero state iscritte in Champions League, l'Italia avrebbe partecipato alla (allora) Coppa UEFA con una squadra in meno. Senza contare che a volte abbiamo il fondato sospetto che gli stessi giornalisti usino... proprio Wikipedia come loro unica fonte.

Cogliamo l'occasione per chiarire un altro aspetto della vicenda: la reazione di Mess e la pronta correzione dell'errore dimostrano che aveva sbagliato per mera imperizia e non in malafede. Se tutti i wikipediani si comportassero nello stesso modo, quasi certamente Wikipedia Italia non sarebbe degenerata al livello odierno.

venerdì 28 ottobre 2011

Altro colpo di mano di Vituzzu su Wikipedia


Qualche giorno fa abbiamo evidenziato cosa stava succedendo nella votazione alla candidatura ad amministratore di ArtAttack, utente fortemente caldeggiato da un gruppetto di amministratori e utenti, buona parte dei quali appartenente alla schiera dei "soliti noti" che tentano di imporre il proprio potere su Wikipedia.
ArtAttack non è stato eletto perché numerosi utenti, compresi alcuni amministratori, hanno votato contro (vedi pagina votazione).

Anziché rispettare il voto e l'opinione degli utenti che hanno votato contro, Vituzzu - che guarda caso è il protagonista della decisione di oscurare Wikipedia senza aver ricercato il consenso della comunità - ha proposto di cambiare i requisiti di voto allo scopo di restringere il numero di wikipediani che possono partecipare alle votazioni sugli amministratori.
La proposta è stata subito fatta propria da Pequod76, delfino di Vituzzu e altro soggetto coinvolto nella decisione di oscurare Wikipedia, che ha aperto una discussione sull'argomento.

Il pretesto per la modifica dei requisiti di voto è quello di tagliare fuori le "utenze dormienti", ovvero quelle utenze che non editano su Wikipedia da un certo numero di mesi.

Che si tratti di un pretesto è fuori dubbio.
Pensate che Vituzzu, in occasione della riconferma di Piero Montesacro (suo intimo amico e presenza costante su Perle Complottiste), amministratore con il vizietto di sparire per mesi e mesi e tornare su Wiki giusto in tempo per farsi rieleggere, scriveva:

"Ritengo che le "assenze di sei mesi" addebitategli siano in realtà indice di correttezza: sinceramente è più corretto astenersi dall'editare quando si sa che si avrà poco tempo (ed in questo sbaglio io invece) e non si avrà la possibilità di relazionarsi con la comunità."

Ma come? Quando si trattava di rieleggere il suo amico, Vituzzu sosteneva che l'assenza prolungata da Wikipedia è indice di correttezza.
E adesso, per togliere il diritto di voto agli utenti che non sono suoi amici e che lui definisce "dormienti", afferma esattamente il contrario.

Sta di fatto che la proposta di Vituzzu e di Pequod76 non ha incontrato consenso, ma al contrario è stata fortemente criticata da diversi utenti.
Ricordiamo cosa dovrebbe essere il metodo del consenso (grassetti nostri):

"Il metodo del consenso o processo decisionale consensuale, è un processo decisionale di gruppo, che ha come obiettivo quello di pervenire ad una decisione consensuale, cioè che non sia solo l'espressione dell'accordo tra la maggioranza dei partecipanti, ma che integri nella decisione anche le obiezioni della minoranza."

Sfacciatamente incurante (come sua abitudine) del dissenso, quindi, Vituzzu è andato avanti e ha messo ai voti la proposta.

La vicenda è ancor più grave ove si consideri che questo genere di proposta non può comunque essere approvata con questa procedura.
E' necessario un sondaggio: lo prevede il regolamento di Wikipedia, come si può vedere anche negli archivi dei passati sondaggi.

E un sondaggio c'era già stato due anni prima: la proposta venne respinta (vedi anche la pagina completa).

Cosa sta succedendo, quindi?
Succede che Vituzzu e cumparielli stanno cercando di modificare i regolamenti di voto per poter controllare e decidere le elezioni dei candidati e le riconferme degli amministratori.
Nonostante il dissenso della comunità, nonostante un sondaggio precedente sullo stesso argomento, nonostante l'obbligatorietà di procedere a un sondaggio preliminare come prevede il regolamento, Vituzzu prosegue imperterrito per la sua strada mettendo ai voti la proposta.

Anche in questo caso, la tecnica è la stessa usata per l'oscuramento: una discussione sperduta in una pagina di servizio che nessuno vede. Non è nemmeno inserita nel riquadro delle discussioni in evidenza e soltanto il 27 ottobre, dopo ben 10 giorni, è stato inserito un anonimo e fugace riferimento nel "bar" (che quasi nessuno guarda).
Invece, per un sondaggio l'iter previsto è che durante il suo svolgimento e per tutta la sua durata la notizia sia obbligatoriamente segnalata su Il Wikipediano, che è una specie di "gazzetta ufficiale" di Wikipedia.

Non c'è bisogno di ulteriori commenti...

venerdì 21 ottobre 2011

La vicenda ArtAttack

Il 10 ottobre del 2011 si sono aperte le votazioni per la nomina ad amministratore del wikipediano ArtAttack.

Non abbiamo ancora avuto il tempo di verificare le qualità del suddetto (ma invitiamo i nostri Wikitrapper a riferirci notizie su questo utente) però abbiamo scoperto che alle 20:01 del 5 ottobre 2011 trafficava nientemeno che sulla pagina di commenti dedicata allo "sciopero" di Wikipedia, che in quel momento era ancora oscurata.


Quella pagina è stata aperta agli utenti soltanto alle 20:15 per cui è un dato di fatto che ArtAttack fosse in grado di modificare le voci al contrario di tutti gli altri utenti ed è un fatto che si trovasse a editare proprio nella pagina creata da chi aveva deciso di oscurare Wikipedia.
A farla breve, ArtAttack era tra i pochi eletti che avevano accesso a Wikipedia durante l'oscuramento.

Da utente eletto ad amministratore eletto il passo è breve, infatti alle ore 20:31 del 10 ottobre sono state aperte le votazioni per eleggere ArtAttack al ruolo di amministratore e nel giro di pochi minuti hanno cominciato ad arrivare decine di voti favorevoli, gran parte dei quali amministratori di Wikipedia.

Di solito una presa di posizione così netta da parte degli amministratori è sinonimo di un'elezione rapida e indolore ma questa volta le cose hanno preso una piega differente.
Ben 29 utenti (al momento in cui scriviamo) hanno votato contro.
I voti favorevoli sono stati 71 ma dato che è richiesta una maggioranza qualificata (l'80% dei voti espressi) il colpo di mano degli amministratori rischia di fallire.

E cosa succede?
Anziché prendere atto del fatto che un significativo numero di utenti non condivide la nomina di ArtAttack ad amministratore, si scatena una vera e propria campagna intimidatoria nei confronti degli utenti che hanno espresso voto contrario, al punto che l'utente DCGIURSUN invita a rispettare l'opinione di tutti:

"[...] l'importante è però che non vengano sistematicamente "fatte le pulci" a chi motiva contro, che a questo punto sarà semmai restio ad intervenire. Rispettiamo sempre le contrastanti motivazioni. Ognuno sarà così libero anche di pesare la maggiore o minore fondatezza delle diverse opinioni pro e contra."

Ma a questo punto interviene Pequod76, un amministratore che ha avuto un ruolo chiave nell'oscuramento di Wikipedia (vedi la nostra Perla sull'argomento) che rivolge all'incauto DcCGIURSUN un commento davvero sconcertante:


"Tutto il contrario, la tua mi sembra una variante della legge bavaglio."

Avete letto bene. Secondo l'amministratore Pequod76, rispettare chi - in una votazione democratica - esprime un voto e un'opinione contraria rispetto a quella voluta dalla "casta", è un equivalente della "legge bavaglio", cioè di quella legge contro cui un ristretto gruppo di amministratori (tra i quali lo stesso Pequod) ha preso la decisione di oscurare Wikipedia per tre giorni!

E allora è inutile nascondersi dietro un dito o proporre spiegazioni ipocrite come quelle avanzate dall'amministratore Sandrobt a commento della nostra WikiPerla precedente.

Il commento di Pequot76 è indice di un profondo intento autoritativo e della negazione di qualsiasi legittimo dissenso, e ci fornisce ulteriore conferma del fatto che l'oscuramento di Wikipedia (adottato proprio con lo stesso metodo) è stato deciso al fine di preservare non la libertà e la neutralità dell'enciclopedia bensì l'incondizionato potere di cui gode una casta di amministratori e utenti (la cosiddetta "cricca") illiberali e antidemocratici.

Nella pagina di discussione annessa alla votazione gli utenti che hanno espresso voto contrario vengono attaccati direttamente da Pequod76, uno per uno.

Ed ecco che spunta la proposta indecente: qualcuno parla di rivedere il sistema di votazione, allo scopo di limitare i diritti di voto degli utenti o addirittura di abolire la conta dei voti per sostituirla con il sistema del "buon senso" (ossia un sistema in cui sono gli amministratori a interpretare e decidere l'esito di una consultazione).

"Comunque vada a finire questa votazione (modalità che, si sa, risulta "dannosa"), mi pare di tutta evidenza che occorra ripensare ad un sistema di elezione alternativo: non si può andare avanti così. --Sanremofilo 14:31, 15 ott 2011".

"Bisogna cambiare le regole o si riesce a gestire la questione col caro vecchio buonsenso? --Vito (Vituzzu) 22:35, 16 ott 2011".

"Non mi sembra corretto esercitare il diritto al voto se non si è più parte della comunità attiva [...] --AndreaFox 23:05, 16 ott 2011".

La faccenda ricorda da vicino quanto accaduto per le cancellazioni e la scelta delle voci da tenere in vetrina. Dopo aver preso sacrosante batoste in alcune votazioni, la cricca di turno cambiò i regolamenti e sostituì le votazioni con il "consenso". Dato che alla fine della giostra è quasi sempre qualcuno della "cricca" a decidere qual è il consenso, gli utenti dissenzienti furono nuovamente zittiti anche quando erano la maggioranza.

Nella vicenda ArtAttack emergono i vari sistemi con cui certi amministratori come Pequod76 o Vituzzu cercano di sminuire il valore delle opinioni contrarie:
- un utente che non contribuisce spesso, non è attendibile;
- un utente che non è auto-convalidato (cioè che non si è registrato con un indirizzo email) o auto-verificato (ossia non sottoposto a determinati controlli) non è attendibile;
- un utente appena iscritto, non è attendibile...

Questo è a dir poco assurdo. I fruitori di Wikipedia sono innanzitutto i suoi lettori, per cui dovrebbe essere consentito perfino ai semplici lettori (utenti non registrati) di esprimere la loro opinione su come dovrebbe essere Wikipedia e su chi dovrebbe amministrarla.
Anche un utente non registrato, quindi, ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione.

Al contrario, si sta arrivando al punto che saranno gli stessi amministratori a scegliere chi deve diventare (o restare) amministratore!
Come a dire che il Capo del Governo decide chi dovrà essere il prossimo Capo del Governo, senza passare attraverso il Parlamento e le elezioni!

Persino Pigr8, un utente che è stato nelle grazie della "cricca", non riesce a sopportare oltre la situazione e sbotta:

"Perfetto, quindi possiamo tenerci admin che si fanno vivi a semestri alterni senza alcun probbblema, ma gli utenti che non editano a cottimo e "non sono neanche autoverificati" non devono neanche votare? Ma che bello scenario! Quindi "gli admin contano di più"? E quando lo abbiamo stabilito? In una delle solite discussioni extra wiki magari fatte in mailing list? Mi fa piacere che si scoprano questi interessanti altarini sulle dinamiche wikipediane, così capiamo bene come questo progetto sia diventato o sia nelle intenzioni di qualcuno farlo diventare una bella oligarchia, con voti che pesano più di altri e teste che pensano più di altre... Da parte mia assicuro il più ampio contrasto a questa logica dittatoriale e a chiunque ne sia fautore, e sarò contento quando vedrò questi personaggi finire a Piazzale Loreto, ne più ne meno il posto che meritano. E poi facciamo la protesta contro il DDL antiintercettazioni che potrebbe imbavagliarci? --Pigr8 ...libertà è partecipazione! 19:26, 15 ott 2011 (CEST)".

Pigr8 ha detto esattamente quello che abbiamo detto noi nella nostra WikiPerla precedente.
Discussioni nascoste nelle mailing list, oligarchia, logica dittatoriale.
Sono parole pesanti, perché Pigr8 è un utente già segnalato da Perle Complottiste per la sua vicinanza alla cricca degli amministratori Vituzzu e Montesacro.
Se perfino lui arriva a proporre una critica così feroce, vuol dire che il marcio ormai sta diventando incontenibile.
Il riferimento agli amministratori che compaiono a semestri alterni, infatti, è proprio (anche) a Montesacro, ben noto per sparire e riapparire giusto in tempo per le riconferme ad amministratore.

L'accorata ribellione di Pigr8 gli costa una severa punizione. Gli viene inflitto un blocco (ban) temporaneo, per il suo riferimento a Piazzale Loreto.



Sicuramente la frase di Pigr8 è stata infelice... di fatto ha dato del "fascista" a chi proponeva un sistema di consenso... fascista!

Ma allora, cosa dovrebbe meritare Pequod76 per aver pubblicamente disconosciuto qualsiasi rispetto nei confronti del dissenso (chiamandolo "legge bavaglio")?
Non è forse questo un comportamento fascista?
Questo è il comportamento che andava punito, non certo la frase di Pigr8 che l'ha stigmatizzato!

E sì che questo Pequod76 è un wikipediano estremamente viscido, peggio di un serpente a sonagli.
Pensate che sulla talk di Pigr8 scrive per manifestargli la sua "solidarietà":


"Caro Pigr8, ricevi anche la mia solidarietà."

Contemporaneamente, nella pagina di "punizione", scrive peste e corna contro Pigr8:


"!L'utente Pigr8 deve finirla una volta per tutte di danneggiare il progetto reiterando fino allo stremo la sua dietrologia sulla cricca. [...]
Questa volta Pigr8 ha passato il segno e il progetto deve difendersi, deve dare un chiaro segno che questo atteggiamento non è tollerabile [...]."

Come si può notare, Pequod76 non è certo preoccupato per il fatto che Pigr8 ha citato Piazzale Loreto, ma per le sue accuse alla "cricca".
"Il progetto deve difendersi...". Siamo sicuri? E' il progetto che deve difendersi, o è piuttosto la cricca a doverlo fare?



Precisazione sulla "cricca".

Sulla base dell'esperienza accumulata con il lavoro sulle Wikiperle di Perle Complottiste, la nostra opinione è che non esista "la cricca", ma che esistano numerose cricche su Wikipedia, ciascuna con qualche amministratore e un gruppetto di fedelissimi che si occupano di specifici argomenti. In determinate circostanze, appartenenti a diverse cricche possono agire di concerto, come un'unica cricca.

lunedì 17 ottobre 2011

Chi ha oscurato Wikipedia?

Tra la sera del 4 e il primo pomeriggio del 6 ottobre 2011 Wikipedia italiana è stata "oscurata".

Né gli utenti né i lettori hanno avuto accesso alle voci (ad eccezione della versione mobile, scampata al blocco per un disguido tecnico) e al loro posto compariva un lungo comunicato di protesta contro un disegno di legge in discussione in Parlamento, il cosiddetto "DDL Intercettazioni".

In particolare il comunicato attaccava un passaggio (il cosiddetto Comma 29) del disegno di legge che obbligava le testate giornalistiche e i siti informatici a pubblicare dichiarazioni (repliche) e rettifiche su semplice richiesta di qualsiasi persona che si ritenesse offesa dal contenuto di un articolo o di un testo, a prescindere dalla sua fondatezza.

La norma è stata subito duramente contestata dall'opinione pubblica e da numerosi esponenti politici e il 6 ottobre è stato approvato un emendamento che delimita la sua applicabilità alle sole testate giornalistiche regolarmente registrate.

Questo è il testo contestato del disegno di legge, tratto direttamente dal comunicato (file di backup) pubblicato su Wikipedia la sera del 4 ottobre 2011:

«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»

Ma questa norma può concretamente applicarsi a Wikipedia? Assolutamente no.

Infatti, su Wikipedia non ci sono né responsabili né gestori, ogni contributore è l'unico responsabile di ciò che scrive, ognuno ha il potere di controllare, modificare e correggere quanto è stato scritto da altri utenti e nessuno, infine, ha l'obbligo giuridico di pubblicare una replica o una rettifica.

Le eventuali responsabilità legali quindi ricadono sui singoli contributori che dovessero eventualmente ledere i diritti di terzi o infrangere le leggi vigenti.

Anche le figure degli amministratori hanno il potere - ma non il dovere - di intervenire su qualsiasi contenuto ingiurioso, calunnioso o contrario alle norme di legge: nessuno risulta in alcun modo giuridicamente obbligato a ottemperare a un’eventuale richiesta di rettifica.

Infine l'apertura delle modifiche dei contenuti a qualsiasi utente garantisce la possibilità di intervento direttamente dalla parte "offesa" che può rettificare da sé il contenuto delle voci, inserendo anche nelle pagine di discussione commenti e segnalazioni su quanto rilevato e corretto.

Va considerato anche il fatto che la "sede legale" e i server di Wikipedia sono negli Stati Uniti e qualsiasi azione giudiziaria italiana in tal senso sarebbe subito respinta, in quanto le leggi americane non prevedono niente di simile e garantiscono il massimo pluralismo d'opinione.

La seconda domanda da porsi è se fosse proprio necessario adottare una misura così drastica come quella dell'oscuramento.
E anche in questo caso, la risposta è: assolutamente no.

Infatti era possibile inserire un "banner" in ogni pagina del sito, senza oscurarlo, proprio come è stato fatto nei giorni successivi.


Limitandosi a un banner, ogni utente e ogni fruitore avrebbero letto ugualmente la protesta, e Wikipedia sarebbe rimasta accessibile a tutti.

E' quindi evidente che qualcuno, con il pretesto di una fumosa minaccia (in effetti inesistente e comunque valutata senza una concreta ricerca di consenso), ha affermato che il disegno di legge rappresentasse una grave minaccia per Wikipedia e ha deciso che fosse necessario addirittura chiudere Wikipedia per protestare, attuando di fatto una protesta di natura politica che ha compromesso la neutralità di Wikipedia (o comunque autorizza qualsiasi forza politica a metterla in discussione).

Chi ha preso questa decisione? Il comunicato è firmato "Gli utenti di Wikipedia".
Il banner (inserito dopo la riapertura di Wiki) a sua volta dice:

"Il 4, 5 e 6 ottobre 2011 gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto necessario oscurare le voci dell'enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione alla Camera potrebbe minare alla base la neutralità di Wikipedia."

E' una menzogna.

Ci sono oltre 670.000 utenti registrati su Wikipedia ma solo poche decine di essi sono stati informati di quanto stava accadendo e la decisione di oscurare il sito è stata presa da pochissimi individui.

Ricostruiamo quanto successo.

Alle 19:36 del 3 ottobre 2011, al Bar di Wikipedia compariva un commento postato dall'amministratore Vito (alias Vituzzu, vecchia conoscenza di Perle Complottiste che ne ha denunciato più volte i comportamenti autoritativi) con questo testo:


"Stringendo il discorso al massimo: il famoso Comma 29... rischia di mettere nei guai Wikipedia. Una contromisura è una forma di protesta molto forte da parte di wiki. La proposta è di chiudere per un giorno it.wiki facendo sì che si visualizzi solo questo comunicato (sul quale si accetta ogni genere di parere), previo (ovviamente) consenso comunitario e di WMF..."

Appena tre righe e mezzo buttate nella pagina del Bar, solitamente visitato da pochissimi utenti, per avviare una discussione su una decisione gravissima e senza precedenti, quale l'oscuramento di Wikipedia.

Si apriva quindi una votazione che raccoglieva appena 59 voti, quasi tutti favorevoli alla decisione ma non mancavano qualche perplessità e qualche voce dissenziente.

Quasi nessuno, e questo è un punto fondamentale, si rendeva conto che il testo del disegno di legge in discussione alla Camera non poneva alcun problema a Wikipedia.
Tutti - o quasi - si affidavano alla valutazione di Vituzzu, ossia a una premessa infondata, un punto di vista personale non sottoposto a consenso.

Sia come sia, votavano questi 59 utenti, in poche ore, e tanto bastava per decidere l'oscuramento di Wikipedia in danno di 670.000 utenti registrati e di milioni di lettori.

In realtà la decisione era stata già presa prima ancora della votazione.

Infatti la bozza del comunicato di protesta con l'annuncio dell'oscuramento con la data del 4 ottobre 2011, compariva sulla pagina personale di Vituzzu fin dalle ore 17:41 del 3 ottobre, ben due ore prima dell'annuncio al bar.


Il comunicato prendeva forma sulla pagina personale di Vituzzu (e quindi lontano dalla vista della stragrande maggioranza dei wikipediani) e veniva spostato nella pagina pubblica soltanto alle 19:45 del 4 ottobre 2011, appena quindici minuti prima di procedere all'oscuramento di Wikipedia.


Ovviamente, a Wikipedia oscurata, gli utenti che non facevano parte della ristretta cerchia che ha deciso l'oscuramento (e che ha continuato tranquillamente a gestire l'intera vicenda operando sui canali di chat che non lasciano traccia sulla cronologia...) non potevano intervenire nemmeno per dire la loro su quanto tempo Wikipedia avrebbe dovuto restare in quelle condizioni.

Nella prima bozza del comunicato si parlava di un giorno di oscuramento.
Come abbiamo visto, sono diventati tre.
Soltanto il 5 ottobre agli utenti veniva consentito di partecipare a una discussione aperta adducendo improbabili "problemi tecnici":

"Ora questa pagina è aperta a tutti gli utenti autoconvalidati, scusate il ritardo, ma ci sono stati una serie di problemi tecnici."

Quali problemi tecnici? Basta dare un'occhiata alle cronologie delle voci e a quelle dei contributi utente per scoprire che gli amministratori hanno tranquillamente continuato a operare sulle pagine per tutto il tempo in cui Wikipedia è rimasta oscurata. Quindi sono stati penalizzati solo gli utenti e dato che gli amministratori (almeno così dicono) sono utenti come gli altri, qualcuno dev'essersi impegnato non poco per bloccare l'accesso alle pagine ai soli utenti non amministratori.

Rimane che gli utenti e i lettori si sono trovati di fronte al fatto compiuto.
Molti di loro, leggendo che Wikipedia rischiava di scomparire per effetto del disegno di legge e che la decisione di oscurarla era stata presa dalla "comunità", hanno manifestato la loro approvazione all'iniziativa.
Dubitiamo, però, che le cose sarebbero andate nello stesso modo se la decisione fosse stata preceduta davvero da una discussione trasparente e partecipata della comunità.

C'è cascata anche la Wikimedia Foundation, che ha pubblicato un comunicato di solidarietà:


Nel comunicato si legge che la decisione è stata presa dalla comunità di Wikipedia italiana (ma abbiamo visto che non è esattamente così) e che non è stata una decisione presa alla leggera.

Ebbene, anche questo non è vero.
Infatti sappiamo come sono andate le cose grazie a uno scambio di battute tra due utenti, Nappy (che ricostruisce gli eventi) e Pequod (che è stato uno dei protagonisti):


"Nappy: Permettete che provi a ricostruire sinteticamente i soli fatti: si apre la discussione Comma 29 al bar e tutti, o quasi, sono favorevoli all'oscuramento (per il metodo del consenso non serve né il raggiungimento di un quorum, né una votazione precisa tipo sì-no: basta un compromesso molto condiviso). Nel frattempo qualche admin chiede informalmente pareri a WMF e ottiene da loro consensi informali che comunica ai colleghi (poi ad oscuramento compiuto la Fondazione formalizza rapidamente a livello pubblico). Si costruisce tra utenti, collaborativamente, il comunicato. Ad un certo punto, basandosi sulle indicazioni di orario risultanti dalla discussione Comma 29, gli admin (discutendo sul da farsi in spazi ad accesso limitato, tipo mailing-list) desumono indicativamente l'orario in cui iniziare l'oscuramento, desumono la durata indicativa dello stesso e le modalità. E agiscono di conseguenza. Finita la durata indicativamente prevista per l'oscuramento, gli admin riaprono [...]

Pequod76: Ciao sNappy, imho la tua ricostruzione è sostanzialmente corretta. Io ad es. credo di aver intercettato questa intenzione nel chan di itW. Ho dato un'occhiata a WP, dove se ne parlava, ho visto entusiasmo a mille per l'emozione di una intenzione fortemente unitaria. Mi sono lanciato nella traduzione del comunicato allo spagnolo, mi sono messo in contatto con il chan di esW per una revisione di madrelingua... Insomma, ho idea che tutto sia accaduto come in un incendio. Chi tecnicamente rendeva operativo il blocco non lo decideva più di me e degli altri utenti che non saprebbero farlo. A ciascuno il suo. Non ricordo di essere stato particolarmente lucido in quel momento e probabilmente tutti eravamo come instupiditi, ma assieme. E non possiamo nasconderci che lo sciopero è stato un grande successo ed è stato un successo perché le nostre intenzioni sono state sostanzialmente intese in modo corretto. Dalle "alzate di mano" su facebook non ci si può aspettare più di tanto dal punto di vista "semantico". Le due incomprensioni fondamentali della rete: 1) pensare che wp stesse per essere chiusa da Emilio Fede; 2) pensare che il nostro sciopero derivasse da una interpretazione "indovinata" della norma. Quanto alla cosiddetta "strumentalizzazione politica", neppure i giornali di destra hanno avanzato dubbi di protesta "partigiana": non mi sembra che sia nato questo equivoco; solo Il Tempo, nelle parole del saggio Alberto Di Majo, esprime la speranza che gli strafalcioni di wikipedia possano sparire e che si possa leccare la polvere della Treccani in pace, dorsi di libri e conversazioni dotte e senza fonte.
Sicuramente chi si è esercitato dopo a riconsiderare il tutto, avrà avuto tempo di immaginare le cose come andavano fatte se eravate furbi / avete sbagliato tutto. Ma la protesta non ha funzionato così, è andata per contagio, non per programma eversivo: prima sembrava più "gettonato" uno sciopero degli admin. In realtà lo sciopero degli admin non è mai stato seriamente preso in considerazione (io lo avevo esplicitamente proposto). Sono contento che non sia stato fatto uno sciopero degli admin, perché questa protesta non è degli admin."

I grassetti sono nostri.
Altro che decisione ponderata. Ne hanno discusso nei canali riservati e quando la decisione era presa hanno messo su una discussione pubblica seminascosta alla quale hanno partecipato poche decine di persone.
E dalle parole di Pequod si evince che chi ha deciso e chi ha attuato la decisione assomigliava più a un branco di invasati che a gente con la testa sulle spalle che si fa carico di una simile responsabilità: "non ero lucido", "erano tutti instupiditi", "era un incendio"... Queste le parole con cui uno dei protagonisti ha descritto il processo decisionale.

Gente che si è improvvisamente sovreccitata al pensiero dell'immenso potere che poteva gestire (perché chiudere Wikipedia non è cosa da poco) e dell'impatto che ciò avrebbe avuto sull'opinione pubblica.
Un po' come mettere un lanciagranate nelle mani di un bambino di 5 anni.

Questo è successo su Wikipedia, fra il 3 e il 4 ottobre 2011.
A prescindere da qualsiasi valutazione a posteriori sull'efficacia della protesta e da qualsiasi giudizio sul disegno di legge contestato, i fatti che abbiamo documentato evidenziano:
  1. Uno sparuto gruppo di amministratori e utenti ha discusso, in area riservata e con febbrile eccitazione, dell'oscuramento di Wikipedia come forma di protesta contro il disegno di legge che prevede l'obbligo di ospitare le rettifiche;
  2. Il gruppetto di cui sopra sostiene (senza che questa valutazione sia passata attraverso una seria ricerca di consenso) che quel disegno di legge minacciasse Wikipedia;
  3. Sempre lo stesso gruppetto ha deciso di oscurare Wikipedia come forma di protesta, ignorando tutte le altre forme di protesta possibili;
  4. Il gruppetto non ha fatto nulla per acquisire un vero consenso, non ha messo avvisi né ha mandato mail agli utenti, anzi ha incanalato la discussione in spazi che non erano accessibili e ha oscurato l'enciclopedia impedendo agli utenti di esprimere la propria opinione anche dopo l'inizio dell'oscuramento;
  5. Il gruppetto ha pubblicato un comunicato che trae in inganno i lettori, dando per scontato che il disegno di legge avrebbe danneggiato Wikipedia e affermando che la decisione di oscuramento era stata presa da tutta la comunità;
  6. Come qualcuno ha fatto notare, la protesta rischia di ottenere proprio l'effetto che diceva di voler scongiurare: se pochi amministratori possono decidere per tutta la comunità e chiudere Wikipedia a proprio piacimento, dimostrano di essere titolari di un potere che automaticamente comporta responsabilità giuridiche.
E non è tutto.
Nella pagina di discussione sul comunicato di protesta, c'è un avviso che fa riflettere:


Leoman3000 e Too (nome utente Tooby) scrivono su una testata giornalistica online registrata (Diritto di Critica, asseritamente registrata presso il Tribunale di Roma, autorizzazione n. 18/2011), proprio quel genere di testate a cui è propriamente destinata la norma contestata da Wikipedia.

Leoman3000, lo dice la sua pagina utente, è amministratore di Wikipedia dal luglio del 2006.
Tooby (pagina utente) è "amministratore di Wikipedia... Wikinotizie e Wikiversità".
E' su Wiki dall'aprile del 2005.

Si tratta di due "pezzi grossi" di Wiki ed entrambi avevano un interesse personale e diretto nella questione.
Infatti Tooby si è speso per prolungare oltre le 48 ore l'oscuramento di Wikipedia mentre Leoman3000 si è affrettato a scrivere un articolo di sostegno a Wikipedia sulla testata giornalistica Diritto di Cronaca e si è "autolinkato" nell'apposita pagina dedicata alle reazioni mediatiche.

Alla faccia della neutralità di Wikipedia.
E' vero che hanno inserito l'avviso che abbiamo illustrato poco sopra (giusto per prevenire contestazioni sull'autopromozione del link), ma resta il fatto che la decisione di oscurare Wikipedia e di prolungare l'oscuramento ben oltre le previsioni iniziali è stata presa da poche persone e su essa ha pesato l'influenza di amministratori di lungo corso che avevano un interesse personale a tutelare siti di informazione commerciali.

Per ora chiudiamo qui l'argomento, ma torneremo presto a esaminare altri aspetti e comportamenti connessi a questa vicenda.



IL COMMENTO


Pubblichiamo qui i commenti di SANDROBT, amministratore di Wikipedia, con la nostra replica.

PARTE 1

Mi fa piacere che almeno qua ci sia uno spazio per i commenti.

Sì, ce ne siamo accorti, a giudicare dal numero di commenti che hai inserito!

Il fatto che il Comma 29 non abbia conseguenze su Wikipedia e' una tua opinione, supportata solo da tue considerazioni personali. La situazione invece mi pare essere molto meno chiara di come la dipingi e per chiarirla servirebbe qualche parere legale ben piu' autorevole della tua opinione.

Un momento. La nostra è un'opinione. Ma questo è un blog. Anche la vostra è un'opinione. Ma voi avete chiuso Wikipedia!
Il parere legale autorevole avreste dovuto chiederlo voi!

Tra l'altro, le tue considerazioni si basano anche su dati scorretti: non tutti i server sono negli Stati Uniti, 2 su 4 sono in Olanda come puoi leggere qua (e controllare qua).

Le nostre considerazioni valgono lo stesso anche se due server stanno in Olanda.

Inoltre, la situazione delle policy e dei server (cfr.) e' molto simile anche per nonciclopedia, eppure 3 loro amministratori sono stati convocati dalla polizia postale. Quindi c'e' sicuramente la possibilita' di rivalersi sui singoli utenti/amministratori senza bisogno di passare per gli Stati Uniti o altrove (questo ovviamente e' stato fatto senza bisogno di appellarsi al Comma 29, ma il punto da cogliere e' che e' scorretto pensare che il comma non abbia effetto perche' i server sono, anzi, sarebbero negli USA).

Il caso di nonciclopedia è del tutto diverso, perché si trattava di un reato penale, la diffamazione, e giustamente la Polizia Postale fa quello che deve per individuare i responsabili. Wikipedia italiana vuole abolire anche il codice penale o il reato di diffamazione?

Sul processo decisionale, dimentichi di dire che c'erano state parecchie altre discussioni al bar sull'argomento (anche incredibilmente partecipate per gli standard wikipediani, si veda per esempio il numero di firme al comunicato di protesta di un anno fa).

Bravi. Per un semplice comunicato di protesta avete raccolto firme e ottenuto ampio consenso. Per chiudere Wikipedia avete fatto tutto in sordina.

Il consenso e' sempre stato a favore di fare qualcosa e piu' ci si avvicinava alla discussione alla Camera del provvedimento piu' questo consenso cresceva.

Certo. E' arrivato a quota 59 votanti...

PARTE 2

Inoltre, il dato sul numero di utenti che hai fornito (670.000) e' viziato dal SUL (gran parte delle utenze sono in realta' registrate e attive in altri progetti di Wikimedia) e da eventuali sockpuppet (io ad esempio ho tre sock registrati: Sbt e Sandro_bt per evitare registrazioni maliziose e "Utente:Sockpuppet_di_Sandrobt_ (a_scopo_di_prova)" creato per fare dei test sulle preferenze).

A dire il vero il dato lo fornite voi, in prima pagina. Anzi lo sbandierate.
Se è un dato fasullo, vuol dire che prendete in giro chi vi legge.

Il dato sulle utenze da prendere in considerazione sarebbe quello delle utenze attive. Ad esempio, il numero di utenti con almeno 100 contributi in un certo mese e' molto piu' basso, circa 450 (2.900 se invece si contanto gli utenti con almeno 10 contributi).

E che vuol dire "il numero di utenti con almeno 100 contributi in un certo mese"?
Uno può anche decidere di mettere un solo contributo al mese, o di non fare un accidenti di niente quel mese perché così gli gira. Resta pur sempre un utente registrato, e anche attivo. Più attivo di tanti amministratori che continuate a tenere nonostante siano latitanti per mesi.

Quanto a Leoman e Tooby, non hanno avuto alcun ruolo particolare nelle proteste (e non ho ben capito perche' sostieni che siano "due "pezzi grossi" di Wiki") e hanno espresso la loro opinione come gli altri, cosa che puo' fare chiunque (purche' mantenga toni civili ed eviti attacchi personali). Tra l'altro, nessuno dei due aveva espresso la propria opinioni nella discussione che ha portato allo "sciopero", ma solo nelle discussioni successive.

Questo non lo sapremo mai. Perché avete discusso in chat, e non in una pagina di discussione. Abbiamo documentato chi sono e ciò che hanno scritto i due, i lettori sapranno giudicare.

PARTE 3

Infine, vedo che sui problemi tecnici metti in dubbio le parole che ho scritto in cima alla discussione sulla durata.

Sì. Lo mettiamo in dubbio.

Ti posso assicurare che problemi invece ce ne sono stati e l'apertura e' stata ritardata di qualche ora principalmente perche' per motivi a me ignoti (e credo anche agli altri) non si riusciva a far funzionare la whitelist. Dopo varie prove (verificabili nella cronologia della whitelist) rivelatesi infruttuose si e' deciso di seguire un'altra strada (modifcando la blacklist e lasciando potenzialmente attaccabili alcune pagine) e si e' aperta la discussione.

Questo è quel che succede quando si pasticcia con una piattaforma progettata per essere libera e aperta, e non per essere gestita e chiusa a piacimento di pochi.

Inoltre, il blocco in lettura in realta' era aggirabile da tutti: disabilitando i js e i css tutti i testi risultavano leggibili.

Certo. Tutti sanno cosa sono i js e i css e come si disabilitano. E' la prima cosa che ti insegnano all'asilo...

I blocchi in modifca invce non si applicano mai agli admin che possono sempre modificare le pagine protette (perlomenoi lo possono tecnicamente fare). Alcuni admin (una decina), tra cui io, hanno modifcato i propri css personali e hanno fatto qualche altro edit, ma tutto questo e' stato fatto col solo scopo di poter fare le poche modifiche necessarie durante lo sciopero (comunicati in altre lingue, rendere visibili e, successivamente, editabili alcune discussioni, ...).

Bravi. Avete bloccato tutti gli utenti e i lettori, e voi avete continuato a fare quel che volevate. Per il bene comune, si intende...

Qualche altra modifica e'effettivamente scappata: un paio di admin hanno fatto 2-3 edit su voci (edit non di contenuto, ma semplici fix), ma sono stati ripresi subito e hanno immediatamente smesso.

Accidenti. Li avete "ripresi". Ma la vostra era una protesta o un colpo di stato?

Infine, se qualche utenza ha dato il proprio parere su una discussione finche' quella era ancora protetta e' stato esclusivamente per disguidi causati dai problemi tecnici di cui sopra.

Ma bravi. Se qualcuno ha potuto esprimere il proprio parere è stato solo per un disguido tecnico! Ti rendi conto di cosa stai dicendo? Avete chiuso Wiki, avete calpestato il diritto di milioni di lettori e utenti di accedere a quella risorsa, avete bacchettato gli amministratori che non hanno seguito le vostre istruzioni e impedito a chiunque di commentare (disguidi tecnici a parte).
E' questo il vostro modo di intendere la libertà e di difenderla?
Al vostro confronto Pol Pot era un attivista di Amnesty International.

Infatti, gia' da un po' si era deciso di aprire una discussione,

Quanto siete umani...

cosi' quando quella pagina e' stata resa visible alcuni hanno pensato fosse liberalmente editabile

Poveri illusi...

visto che per le pagine protette tramite blacklist gli admin non vedono alcun avviso della protezione, ne' dal log risultavano protezioni (e questo si puo' capire chiaramente notando che un admin ha protetto la pagina agli utenti anonimi, chiaro segno che non sapeva fosse totalmente protetta).

Chiaro segno che avete combinato un gran casino.

Spero di aver reso piu' chiaro come si sono svolti i fatti e spero che questo commento sia giudicato "idoneo".

Perfettamente.

Sandrobt

P.S. Lasciami chiudere con un'unica nota personale:

Figurati. Dopo quanto hai scritto, è il minimo.

non credi che questo articolo non pecchi a sua volta di complottismo?

Che c'entra il complottismo? Qui siamo su Wikiperle, non su Perle Complottiste.
Non abbiamo detto che il vostro è un complotto. Abbiamo detto (e mostrato) quello che avete fatto. Punto e basta.

E' importante citare sempre ogni fatto con precisione e non partire subito con l'idea preconcetta che ogni cosa sia stata fatta in malafede

Forse tu sei stato in buona fede, visto che hai voluto sostenere le ragioni di quella decisione. Forse anche altri sono stati in buona fede.
Il punto è che pochi hanno deciso per molti. Peggio ancora: hanno calpestato la libertà di lettori e utenti, impedendo loro di leggere e contribuire a Wiki.
Perfino se foste stati in molti, non avreste avuto alcun diritto di limitare la libertà dei lettori e degli utenti. Ma voi non eravate nemmeno in molti.
Il vostro comportamento è stato contrario alle regole di una società civile ed è stato assolutamente in linea con i comportamenti prepotenti che taluni dei protagonisti di questa vicenda hanno già sfoggiato in precedenza.

P.P.S. Il chan di itW, dove Pequod ha appreso l'intenzione della protesta, non e' affatto un canale riservato, ma e' il canale ufficiale di Wikipedia in italiano, IRC #wikipedia-it, ed e' aperto a tutti (wikipediani e non). Sono certamente d'accordo che le discussioni (specie quelle importanti) e' sempre meglio farle sulle pagine di discussioni di Wikipedia (che restano nel tempo), ma mi sembra naturale che per decisioni da prendere in tempi relativamente rapidi (decidere qualcosa in 2-3 giorni non e' certo la norma in it.wiki) si sia discusso anche su uno strumento piu' immediato come la chat di Wikipedia (che, ribadisco, e' aperta a tutti).
Sandrobt

Non prendiamoci in giro. La chat comprende canali, come quello per i sysop, ai quali non possono accedere gli utenti. Inoltre consente comunicazioni con messaggi privati tra utenti. Infine, non lascia tracce.
2-3 giorni non sono un tempo breve, soprattutto se, come hai detto sopra, della faccenda si discuteva già da un anno.

Grazie per averci scritto. Il tuo commento è riportato integralmente nell'area commenti, qui sotto. Qui abbiamo voluto risponderti punto per punto.

giovedì 13 ottobre 2011

Presentazione

Perle Complottiste, il blog che ha scosso l'apparente quiete di Wikipedia denunciando i soprusi, gli abusi e i misfatti dei complottisti (e relativi amici) che si annidano tra utenti e amministratori della cosiddetta enciclopedia libera presenta Wikiperle, uno spazio completamente dedicato ai wikipediani, sia a quelli "buoni" - interessati al progetto e fedeli ai principi guida di Wiki - sia a quelli "cattivi", che sfruttano Wikipedia per propagandare le proprie idee e soddisfare la propria sete di potere.

Perché abbiamo deciso di spostare qui le "Wikiperle" anziché continuare a ospitarle su Perle Complottiste?

La risposta è semplice.
Molto spesso gli utenti e gli amministratori che sfruttano Wiki a fini personali hanno poco o nulla a che vedere con il complottismo. Le voci colpite dal loro operato non sono solo quelle relative all'11 settembre o al signoraggio - giusto per fare un esempio - ma anche tante altre voci di storia, scienza, letteratura, politica e così via.

Perle Complottiste non può intervenire in queste situazioni perché sono "off-topic" rispetto ai propri obiettivi.
Inoltre Wikipedia richiede un'attenzione ampia e costante che finirebbe per monopolizzare l'attività di Perle Complottiste e toglierebbe spazio alle altre segnalazioni.

Wikiperle è quindi un soggetto autonomo da Perle Complottiste, con uno staff dedicato che affronterà le questioni di Wikipedia senza vincoli per materia.
Inoltre Wikiperle può contare su un braccio operativo: i Wikitrapper, utenti e amministratori di Wikipedia che intendono impegnarsi per riportare l'enciclopedia libera all'interno del perimetro disegnato dai principi fondamentali voluti dai suoi creatori, ovvero i "cinque pilastri".

Cosa dicono in sostanza i cinque pilastri?

  • "Wikipedia è un'enciclopedia... non è ... un posto nel quale inserire le proprie opinioni, esperienze o argomentazioni soggettive; tutti i contributori devono sforzarsi di seguire le politiche comunitariamente basate sulla verificabilità e sul divieto di ricerche originali.
  • Wikipedia ha un punto di vista neutrale, ovvero le voci non devono contenere l'opinione di una sola parte, ma piuttosto riportare le diverse teorie inerenti all'argomento. Tali teorie devono essere presentate in modo chiaro, imparziale, proporzionale alla loro rilevanza, e con il supporto delle necessarie fonti.
  • Wikipedia è libera, il suo contenuto è quindi modificabile da chiunque seguendo alcuni codici di condotta.
  • Wikipedia ha un codice di condotta: occorre rispettare ciascun wikipediano anche quando non si è d'accordo con lui; ci si comporti civilmente, cercando di prediligere il WikiLove ed evitando conflitti di interesse, attacchi personali o facili generalizzazioni; si cerchi il consenso ... si agisca in buona fede senza mai danneggiare Wikipedia per sostenere il proprio punto di vista ... Si cerchi di essere aperti nella maniera più pacata possibile nei rapporti fra wikipediani, mostrandosi accoglienti con i nuovi arrivati.
  • Wikipedia non ha regole fisse, eccetto i cinque principi elencati..."

Wikiperle e i Wikitrapper non violeranno mai i cinque pilastri e non danneggeranno in altro modo il progetto. Non tenteranno di assumere il controllo di voci o sezioni, né forzeranno i risultati delle votazioni sulle persone o sulle voci.

In particolare i Wikitrapper non saranno utilizzati per condizionare l'esito di votazioni o per alterare il consenso, non riceveranno ordini e non potranno nemmeno agire in concerto tra loro perché nessuno di essi conosce l'identità degli altri.

Ciascun Wikitrapper agirà secondo coscienza e in base alle proprie valutazioni attenendosi al vincolo di rispettare i cinque pilastri e di non danneggiare Wikipedia.

La missione di Wikiperle sarà quella di evidenziare cosa non funziona su Wikipedia e di attirare la massima attenzione della comunità wikipediana e dei fruitori dell'enciclopedia su tutte quelle situazioni che mettono a rischio l'enciclopedicità, l'oggettività e l'affidabilità di Wikipedia.

Wikipedia ha un sistema di diffusione delle informazioni interne che non favorisce la loro circolazione nell'ambito della comunità e permette a pochi di decidere per molti, come si è verificato anche di recente in occasione della protesta contro un disegno di legge in discussione in Parlamento, quando un ristretto numero di amministratori ha deciso e attuato il completo oscuramento dell'enciclopedia per ben tre giorni, senza avvisare gli altri utenti e senza ricercare un ampio consenso a un'iniziativa così grave.

Gran parte dei wikipediani non conoscono le pagine di servizio in cui si prendono decisioni importanti o si segnalano situazioni critiche, né hanno dimestichezza con gli strumenti che Wikipedia mette a disposizione per seguirne le vicende e per ampliare il consenso.

Ne consegue che utenti e amministratori in malafede hanno gioco facile nell'imporre le proprie decisioni con l'appoggio di piccoli gruppetti di "fedelissimi" pronti a intervenire quando e dove necessario.

Questi soggetti utilizzano strumenti che non sono accessibili al resto della comunità, come le mail list e le chat riservate, per raggiungere intese e accordi finalizzati a influenzare discussioni, sondaggi e votazioni senza che la comunità abbia la minima idea di cosa stia succedendo.

I wikipediani che esprimono il proprio dissenso vengono attaccati, isolati, intimiditi  e deliberatamente provocati allo scopo di espellerli (con la sanzione del "blocco") o di indurli ad abbandonare il progetto.

In alcuni casi sono stati perfino cambiati i regolamenti allo scopo di consentire ad amministratori in mala fede di imporre le proprie decisioni anche in mancanza di un chiaro consenso.

Wikiperle cercherà di contrastare questi abusi dando visibilità a situazioni critiche che altrimenti passerebbero inosservate, attirerà su di esse l'attenzione della comunità dei wikipediani affinché le decisioni importanti siano il risultato di un consenso ampio e diversificato e non l'espressione della volontà di quattro gatti.

Le pagine di Wikiperle documenteranno in modo chiaro e duraturo i peggiori comportamenti di utenti e amministratori, che non potranno più nascondere o confondere le proprie responsabilità sotto una montagna di pagine di cronologia.

Nei casi più gravi, quando Wikipedia è utilizzata per diffamare, insultare o propagandare ideologie estremiste (ad esempio il negazionismo dell'Olocausto o il terrorismo), Wikiperle cercherà anche di scoprire l'identità dei  responsabili.

Infine, Wikiperle - attraverso iniziative dei propri collaboratori e amici - intende stimolare a ogni livello il dibattito sull'importanza di Wikipedia come strumento informativo e sulla necessità di garantirne l'oggettività e l'affidabilità.

Sia che vogliate contribuire a questa iniziativa diventando un Wikitrapper, sia che vogliate segnalare situazioni che meritano l'attenzione di Wikiperle, sia che vogliate sottoporre nuove idee e proposte, scrivete alla mail wikiperle@gmail.com.